Un blackout globale
Un’ondata di panico ha investito il mondo digitale mercoledì 11 dicembre alle 19 ora italiana. Le app del gruppo Meta, tra cui WhatsApp, Facebook, Instagram e Threads, sono state colpite da un improvviso e totale disservizio. Milioni di utenti in tutto il mondo si sono ritrovati impossibilitati a comunicare, condividere contenuti e navigare tra le piattaforme. Il problema ha interessato l’Italia e numerosi altri paesi, come testimoniato dal sito downdetector.com, che ha monitorato le segnalazioni di disservizio in tempo reale.
Il messaggio di WhatsApp
“Siamo a conoscenza di un problema tecnico, stiamo lavorando affinché le cose tornino alla normalità”: questo il messaggio postato da WhatsApp sul suo profilo X ufficiale, l’ex Twitter, in risposta al disservizio. Un messaggio rassicurante che ha cercato di placare l’ansia degli utenti, ma che non ha svelato la causa del problema.
Un precedente recente
Non è la prima volta che le app di Meta subiscono un blackout. Lo scorso marzo, un disservizio simile aveva interessato le stesse piattaforme, con una durata di due ore. Questo evento fa sorgere interrogativi sulla stabilità delle infrastrutture del gruppo Meta e sulla sua capacità di garantire la continuità del servizio ai suoi miliardi di utenti.
L’impatto del down
Un disservizio di questo tipo, che colpisce piattaforme così diffuse e importanti, ha un impatto significativo sulla vita quotidiana di milioni di persone. Le app di Meta sono diventate strumenti essenziali per la comunicazione, l’informazione e l’intrattenimento. La loro indisponibilità crea disagi, interrompe flussi di lavoro e limita la connettività sociale. Questo evento ci ricorda la fragilità del mondo digitale e l’importanza di avere alternative e piani di emergenza.