Un appello alla pace e alla libertà
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del concerto per la Festa della Repubblica al Quirinale, ha lanciato un messaggio forte e chiaro: “Come il 2 giugno del 1946, oggi a livello mondiale, avvertiamo l’esigenza di impegnarsi per la pace, di perseguire insieme ovunque libertà e sviluppo, democrazia e diffusione del benessere, maturazione civile, crescita economica e dei diritti: questa ci appare, nella comunità internazionale, la grande sfida, l’orizzonte che abbiamo di fronte.”
Mattarella ha sottolineato la necessità di rifiutare “baratti insidiosi”, come la sicurezza a detrimento dei diritti o la prosperità economica in cambio di sudditanza.
Condanna dell’invasione russa e il ritorno della guerra in Europa
Parlando dell’invasione russa dell’Ucraina, Mattarella ha affermato: “Con l’invasione dell’Ucraina – un Paese indipendente e sovrano – la Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa e scavato nuovamente un solco tra i paesi del continente che sognavamo in pace e collaborazione, liberi e democratici da Lisbona a Vladivostok. La Federazione Russa ha demolito l’architettura di sicurezza che ha garantito pace e stabilità al continente europeo per lunghi decenni, sin dagli Accordi di Helsinki della metà degli anni settanta; e ha lanciato una nuova, angosciosa, corsa agli armamenti.”
Il Presidente ha definito il comportamento russo “tanto più grave in quanto posto in essere da uno dei Paesi su cui ricadono maggiori responsabilità nella comunità internazionale, in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza”.
La scelta della Repubblica e il lascito ideale del 2 giugno 1946
Mattarella ha ricordato il 2 giugno 1946 come un momento di svolta per l’Italia, quando il popolo italiano ha scelto la Repubblica, dando inizio alla vita democratica del Paese. “Quel voto – ha detto Mattarella – rappresentò per gli italiani una chiamata alla responsabilità. In quegli anni di speranze diffuse, le aspirazioni al benessere e al miglioramento della condizione personale, procedevano insieme alle conquiste democratiche e sociali.”
Un appello alla pace in Medio Oriente
Riguardo al conflitto in corso tra Israele e Palestina, Mattarella ha chiesto un cessate il fuoco immediato e l’avvio di un processo di pace. “Occorre avviare subito un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente a una pace stabile, con il pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, necessariamente in tempi ravvicinati affinché sia realmente possibile. Nell’immediato, ribadiamo l’imperativo di dare piena attuazione a quanto richiesto dal Consiglio di Sicurezza per il cessate il fuoco, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza e la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre.”
Il messaggio di Mattarella ai Prefetti
In un messaggio ai Prefetti in occasione della Festa della Repubblica, Mattarella ha ricordato l’importanza del 2 giugno 1946 come momento di svolta per l’Italia, quando il popolo italiano ha scelto la Repubblica, dando inizio alla vita democratica del Paese. “Nel 1946 la scelta del popolo italiano per la Repubblica scrisse una pagina decisiva di democrazia e pose le basi per un rinnovato patto sociale, che avrebbe trovato compiuta articolazione nella Carta costituzionale. Un esito al quale si giunse dopo i tragici eventi bellici e la lotta di Liberazione dal nazifascismo, costellata da molteplici episodi di eroismo, da eccidi efferati, di cui nel corso di quest’anno viene commemorato l’ottantesimo anniversario in numerose località.”
Mattarella ha sottolineato l’importanza di fare memoria del lascito ideale di quegli avvenimenti fondativi, come la lotta di Liberazione e la scelta repubblicana, “è dovere civico e preziosa opportunità per riflettere insieme sulle ragioni che animano la vita della nostra collettività, inserita oggi nella più ampia comunità dell’Unione Europea cui abbiamo deciso di dar vita con gli altri popoli liberi del continente e di cui consacreremo, tra pochi giorni, con l’elezione del Parlamento Europeo, la sovranità.”
Il ruolo dei Prefetti
Mattarella ha riconosciuto il ruolo fondamentale dei Prefetti come “perno di unità e di coesione sociale”, incarnando “la missione di instancabili “operatori della Costituzione”, adoperandosi per il bene comune”. Il loro lavoro è “prezioso a favore dell’unità del Paese e della sua coesione”, dalla tutela dell’occupazione e del superamento dei conflitti sociali, alla cura delle fasce più deboli della popolazione, ai percorsi di accoglienza e di integrazione dei migranti.
Il Presidente ha concluso il suo messaggio augurando ai Prefetti e a tutti coloro che si adoperano per il bene della collettività buon lavoro e buona Festa, nell’auspicio che la ricorrenza del 2 giugno rafforzi la consapevolezza e l’orgoglio della partecipazione, prerogativa di ciascun cittadino.
La sfida della pace in un mondo in conflitto
Le parole di Mattarella riflettono la preoccupazione crescente per la pace e la sicurezza in un mondo segnato da conflitti e tensioni. La guerra in Ucraina, il conflitto israelo-palestinese e altri focolai di violenza rappresentano una minaccia alla stabilità globale e richiedono una risposta unitaria da parte della comunità internazionale. La ricerca della pace e della libertà, come sottolineato dal Presidente, deve essere una priorità assoluta per tutti i Paesi.