Un compromesso per la caccia: Regioni e cautele per le associazioni
La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento della Lega alla manovra che introduce un compromesso sul tema dei calendari venatori. L’emendamento, riformulato, consente alle Regioni di definire i calendari della caccia, ma prevede un meccanismo di cautela per le associazioni che presentano ricorsi.
Se una domanda cautelare presentata da un’associazione venatoria contro il calendario regionale viene accolta, l’attività venatoria potrebbe proseguire in base al calendario precedente in attesa della pubblicazione della sentenza.
Questa disposizione mira a evitare che le decisioni delle Regioni siano immediatamente bloccate da ricorsi, garantendo al contempo un margine di tutela per le associazioni.
Il ruolo del Comitato faunistico nazionale
L’emendamento introduce anche un’altra novità: il Comitato faunistico nazionale, istituito presso il ministero dell’Agricoltura, viene inserito tra gli organismi che vanno sentiti, insieme all’Ispra, per definire le specie e i periodi di caccia all’interno dell’annata venatoria. Il Comitato faunistico nazionale, che comprende al suo interno anche componenti delle associazioni di cacciatori, avrà quindi un ruolo più importante nella definizione delle regole della caccia.
Un equilibrio delicato
L’emendamento rappresenta un tentativo di trovare un equilibrio tra il diritto delle Regioni di gestire la fauna selvatica e la necessità di garantire un’adeguata tutela per le associazioni venatorie. La previsione di un meccanismo di cautela in caso di ricorsi potrebbe contribuire a limitare l’impatto di eventuali decisioni regionali contestate. Tuttavia, è importante che il Comitato faunistico nazionale svolga il suo ruolo in modo imparziale e trasparente, garantendo che le decisioni sulla caccia siano basate su criteri scientifici e di tutela della fauna.