‘Rispetto’, una parola per il futuro
L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto “rispetto” come parola dell’anno 2024, un riconoscimento che riflette l’estrema attualità e rilevanza sociale del termine. “Più che una parola per definire il 2024, spero sia un augurio per il 2025”, ha dichiarato all’ANSA Ilaria Gaspari, scrittrice e filosofa, autrice di romanzi come “La reputazione” e saggi come “Lezioni di felicità”.
Gaspari sottolinea come la scelta della Treccani sia preziosa in un momento storico in cui “tendiamo a deumanizzare le altre persone per antagonismo, per aggressività”. Il rispetto, invece, rappresenta la capacità di “vedere nell’altro un soggetto come te”, di riconoscere la sua interezza e la sua dignità, superando la tendenza a considerarlo subalterno o come un semplice oggetto delle proprie azioni.
La scrittrice, nel suo approfondimento del significato di “rispetto”, fa riferimento all’etimologia del termine, che deriva dal verbo latino “respicere”, ovvero “guardare indietro”. Questo suggerisce un’azione di “fare un passo indietro per vedere la persona nella sua interezza”, un atto di ponderazione e di distacco che permette di abbracciare l’altro nella sua complessità, includendo anche le sue opinioni e i suoi codici.
Gaspari invita anche a riflettere sul modo in cui spesso utilizziamo il termine “rispetto” in modo superficiale, pronunciando frasi come “con tutto il rispetto” senza realmente onorare il suo significato profondo.
L’importanza di leggere il mondo e l’empatia
La scrittrice fa riferimento all’ultimo Rapporto dell’Ocse, che evidenzia la crescente difficoltà di lettura, non solo di libri, ma anche del mondo e dell’alterità. Gaspari sottolinea come l’empatia, la capacità di sentire quello che prova un’altra persona, non sia solo un’abilità psicologica, ma anche un’arte di lettura del mondo, come suggerito dallo storico dell’arte Vischer nell’Ottocento. Leggere il mondo attraverso l’arte e la letteratura, secondo Gaspari, potenzia la capacità di “sentire con gli altri”, superando le paure e le emozioni negative che ci impediscono di vedere che “non siamo soli”, anche nei momenti di rabbia e invidia.
Un anno di crisi e un futuro incerto
Gaspari descrive il 2024 come un anno “un po’ feroce, di grande crisi”, segnato dalla violenza delle guerre e da un senso di incertezza riguardo al futuro. La difficoltà di immaginare il progresso e la crescente distanza dalle situazioni di conflitto, vissute passivamente attraverso i social media, pesano sulle vite delle persone.
Un’analisi necessaria
La scelta di “rispetto” come parola dell’anno è un segnale importante in un mondo che sembra aver dimenticato il valore della dignità umana e del riconoscimento dell’altro. La riflessione di Gaspari ci invita a guardare oltre le nostre bolle e a considerare l’altro nella sua interezza, con la sua storia, le sue opinioni e le sue emozioni. Questo processo di “respicere”, di guardare indietro, è fondamentale per costruire relazioni sane e per affrontare le sfide del futuro.