Vasco Rossi attacca Salvini per la nuova legge sulla cannabis
Il nuovo Codice della Strada, in vigore da ieri, ha innescato un acceso scontro tra Vasco Rossi e Matteo Salvini. Il rocker di Zocca ha accusato il vicepremier di aver introdotto una norma che punisce chi ha fumato cannabis anche una settimana prima di guidare, definendola una misura che “non salva nessuna vita” e che “persegue una minoranza che non può difendersi”.
“Il ministro Matteo Salvini ha fatto in modo per il vostro bene che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni”, ha scritto Vasco Rossi sui social, scatenando una reazione immediata da parte di Salvini.
La replica di Salvini: “Lo adoro come cantante, ma la legge salva vite”
Il vicepremier ha replicato alle accuse di Vasco Rossi, affermando di “adorarlo come cantante”, ma sottolineando che “tutti i tipi di droga fanno male”. Salvini ha poi invitato il rocker a confrontarsi con “i parenti di qualcuno che è morto coinvolto in un incidente stradale che ha visto come protagonista qualcuno che guidava sotto effetto di stupefacenti”.
“Non c’è da ridere quando si parla di alcol e droga. Spero di andare a tanti altri concerti di Vasco, però è un Codice della strada che ha come unico obiettivo quello di salvare vite”, ha concluso Salvini, che in passato ha già avuto scontri verbali con altri cantanti, tra cui Claudio Baglioni, Elton John, Fiorella Mannoia e Fedez.
La risposta di Vasco Rossi: “Salvini è un bullo, forte con i deboli e debole con i forti”
Vasco Rossi non si è lasciato intimorire dalla replica di Salvini e ha ribadito la sua posizione con un messaggio ancora più diretto: “Sono vicino anch’io (come tutti) ai parenti delle vittime di incidenti stradali causate da ubriachi o drogati al volante. Ma la nuova legge di Salvini non previene questo. Non salva nessuna vita! Punisce e arresta chi, perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti al momento della guida.”
Il rocker ha poi accusato Salvini di “fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi”, definendolo “un bullo! Salvini forte con i deboli e debole con i forti”.
Il dibattito si amplia: Asaps e il Mit intervengono
Nel dibattito è intervenuto anche il presidente dell’Asaps (l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) Giordano Biserni, che ha espresso dubbi sulla nuova norma, chiedendo “subito le direttive ministeriali” per chiarire alcuni punti.
Asaps, ha spiegato Biserni, “sa perfettamente che la guida sotto l’influenza di droghe o sostanze psicotrope è stata causa di incidenti stradali anche gravi e mortali ed è un reato che ha visto pochissime condanne in Italia per la difficoltà di provare lo stato alterato. Ora sparisce l’alterazione e arriva il semplice nesso temporale tra assunzione e guida. Sarà sufficiente?”
Il Mit, da parte sua, ha precisato che il nuovo Codice non cambia “i limiti dei tassi alcolemici” e che “le sanzioni e provvedimenti come la confisca del veicolo erano già contemplati. L’unica novità riguarda solo ed esclusivamente i recidivi per cui ci sarà la misura dell’alcolock”.
Nuove polemiche sui monopattini
Oltre al dibattito sulla cannabis, il nuovo Codice della Strada ha suscitato polemiche anche per le nuove norme sui monopattini. Luigi Gabriele, dell’Alleanza per la mobilità sostenibile, ha denunciato “il caos più totale” nelle nuove regole.
Un dibattito acceso, ma necessario
Il confronto tra Vasco Rossi e Matteo Salvini sull’introduzione della cannabis nel nuovo Codice della Strada è un esempio di come la politica e la società siano in continua evoluzione. L’argomento è delicato e suscita opinioni contrastanti, ma è importante che il dibattito si svolga in modo aperto e rispettoso, senza cadere in accuse personali o in toni offensivi. La sicurezza stradale è un tema cruciale, ma è altrettanto importante garantire il rispetto dei diritti individuali e la libertà di scelta.