Critiche all’emendamento 2.62
I capigruppo della commissione Bilancio di Pd, M5s, Avs e Iv, Ubaldo Pagano, Daniela Torto, Marco Grimaldi e Mauro Del Barba, hanno inviato una lettera al Presidente della Camera, Roberto Fontana, esprimendo forti critiche all’emendamento 2.62 all’AC 2112-bis, presentato in V commissione il 14 dicembre. La lettera evidenzia come la struttura “estremamente eterogenea” dell’emendamento renda difficile per i deputati esprimere una scelta libera e consapevole, in quanto raccoglie disposizioni su temi molto diversi tra loro, dalla fiscalità alle politiche sanitarie, dal Mezzogiorno al rifinanziamento di fondi per missioni internazionali.
I capigruppo sottolineano che questa eterogeneità rende impossibile valutare singolarmente ogni misura e manifestare il proprio consenso o dissenso su specifiche disposizioni, costringendo i deputati a pronunciarsi sull’intero complesso normativo. Tale impostazione, secondo i firmatari della lettera, “vincola indebitamente l’esercizio della volontà parlamentare” e contrasta con i principi di chiarezza e trasparenza legislativa.
Inoltre, si evidenzia come gli emendamenti del Governo 15.8 e 21.2, dal contenuto simile, combinati con l’emendamento 2.62, riscrivono una parte significativa della legge di bilancio senza permettere una compiuta istruttoria legislativa.
Mancanza di relazione tecnica
La lettera evidenzia anche la mancanza di una relazione tecnica allegata all’emendamento, che ostacola l’analisi approfondita del contenuto e degli effetti normativi. Senza una relazione tecnica, non è possibile verificare con precisione le coperture finanziarie, l’efficacia delle misure e la coerenza normativa dell’emendamento.
I capigruppo sottolineano che l’emendamento introduce disposizioni con oneri significativi per il bilancio dello Stato, come l’istituzione di nuovi fondi, la modifica di aliquote fiscali e l’introduzione di agevolazioni, ma senza una relazione tecnica non è possibile accertare se tali interventi siano sostenuti da coperture congrue.
Inoltre, l’eterogeneità delle norme, combinata con l’assenza di valutazioni tecniche, non consente di stimare con ragionevole certezza l’impatto economico, sociale e amministrativo di ciascuna disposizione. Infine, l’emendamento interviene in modo frammentario su molteplici settori legislativi, creando il rischio di sovrapposizioni o conflitti con disposizioni già vigenti.
Richiesta di suddivisione e relazione tecnica
Alla luce di queste osservazioni, i capigruppo chiedono al Presidente Fontana di valutare l’inammissibilità dell’emendamento e di impegnare i relatori proponenti a suddividere l’emendamento in proposte distinte e omogenee, in modo da consentire un esame più trasparente e dettagliato.
Inoltre, ritengono imprescindibile che venga predisposta e presentata una relazione tecnica, al fine di assicurare al Parlamento gli strumenti necessari per esprimere un voto pienamente informato, come previsto dall’articolo 17, comma 5 della legge 31 dicembre 2009, n.196 e dall’articolo 79, commi 5 e seguenti del Regolamento della Camera.
Conclusioni
La lettera si conclude con la disponibilità dei capigruppo a confrontarsi con il Presidente Fontana per individuare modalità che tutelino al meglio il ruolo del Parlamento e la qualità del processo legislativo.
Considerazioni Personali
La lettera dei capigruppo evidenzia un problema importante nel processo legislativo italiano, ovvero la tendenza a introdurre emendamenti complessi e eterogenei che rendono difficile un’analisi approfondita e un’espressione di voto consapevole. La richiesta di suddivisione e di una relazione tecnica è fondamentale per garantire la trasparenza e la qualità del processo legislativo, permettendo ai deputati di esercitare un controllo parlamentare adeguato e responsabile. È auspicabile che la richiesta dei capigruppo venga accolta e che il Parlamento si impegni a migliorare la qualità del processo legislativo, garantendo maggiore chiarezza e trasparenza.
Il ruolo del Parlamento
La lettera dei capigruppo solleva una questione cruciale sul ruolo del Parlamento nel processo legislativo. La complessità degli emendamenti, come quello in questione, mette a rischio la capacità del Parlamento di svolgere il suo ruolo di controllo e di esprimere un voto consapevole. È fondamentale che il Parlamento abbia gli strumenti necessari per analizzare in modo approfondito le proposte legislative e per esprimere un voto informato.