La domanda di prestiti in calo
Secondo il rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), il rallentamento della crescita economica continua a deprimere la domanda di prestiti bancari. A novembre, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,6% rispetto a un anno prima, confermando il valore del mese precedente. A ottobre 2024, i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,1%, mentre quelli alle famiglie dello 0,2%.
È interessante notare come a novembre 2023, quando la stretta monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) era più forte, il calo dei prestiti a imprese e famiglie era pari al -3%. Da allora, la BCE ha attenuato la sua politica monetaria, ma il trend di diminuzione della domanda di prestiti persiste.
Le cause del calo
Il calo della domanda di prestiti è un segnale preoccupante per l’economia. Le cause di questo trend sono molteplici e complesse. In primo luogo, il rallentamento della crescita economica sta rendendo le imprese più caute nell’investire e le famiglie più restie a indebitarsi. In secondo luogo, l’aumento dei tassi di interesse, pur mitigato rispetto al passato, sta rendendo il costo del denaro più elevato, scoraggiando la domanda di prestiti.
Inoltre, l’incertezza geopolitica e l’inflazione persistente contribuiscono a creare un clima di incertezza che rende le imprese e le famiglie più prudenti nelle loro decisioni finanziarie.
Un segnale di preoccupazione
Il calo della domanda di prestiti è un segnale di preoccupazione per l’economia. Se le imprese e le famiglie non investono, l’economia rischia di entrare in una spirale negativa. È importante che le autorità monetarie e fiscali monitorino attentamente la situazione e adottino misure adeguate per sostenere la crescita economica e rilanciare la domanda di prestiti.