L’arte come denuncia sociale: la mostra di Carlo Soricelli
La mostra “Morti sul lavoro. Bianche lenzuola celano vuoti immensi” di Carlo Soricelli, promossa dalla Fondazione Carisbo, si terrà a Casa Saraceni di Bologna dal 20 dicembre al 19 gennaio. L’esposizione presenta un centinaio di opere che rappresentano il fulcro dell’impegno civile dell’artista, un ex operaio metalmeccanico che ha dedicato la sua vita alla memoria delle vittime di infortuni e morti sul lavoro in Italia.
Soricelli, un artista per passione ma dotato di una grande carica ideale, ha deciso di dedicare gli anni della pensione al monitoraggio di questo drammatico fenomeno. La sua ricerca, vissuta come una missione, si traduce in opere di denuncia che si caratterizzano per un linguaggio immediato ed essenziale, spesso associato al filone dell’arte Naïve.
Un impegno civile costante: l’Osservatorio Indipendente di Bologna
Nel 2008, Soricelli ha aperto l’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro, in ricordo dei sette operai morti nella strage della ThyssenKrupp. Questo strumento di controinformazione, accessibile online all’indirizzo http://cadutisullavoro.blogspot.it/, è diventato un punto di riferimento per chi desidera approfondire la tematica degli infortuni e delle morti sul lavoro in Italia.
Oltre all’Osservatorio, Soricelli ha all’attivo circa una settantina di mostre, a testimonianza del suo impegno costante nella denuncia di questo fenomeno.
L’arte come strumento di memoria e denuncia
L’arte di Carlo Soricelli rappresenta un potente strumento di memoria e denuncia sociale. La sua scelta di utilizzare un linguaggio immediato e diretto, spesso associato all’arte Naïve, rende le sue opere accessibili a un pubblico ampio, rendendolo consapevole della tragedia del lavoro in Italia. L’artista, con la sua sensibilità e la sua dedizione, ci ricorda l’importanza di non dimenticare le vittime e di lottare per la sicurezza sul lavoro.