Macabra scoperta a Damasco: migliaia di corpi in una fossa comune
Una scoperta agghiacciante è stata fatta stamani nei pressi di Qutayfa, a nord-est di Damasco, in Siria. Giornalisti della televisione panaraba al Jazeera hanno rinvenuto migliaia di corpi e resti umani in una fossa comune, mostrando immagini in diretta della scoperta.
L’inviato di al Jazeera ha mostrato sacchi di plastica bianca contenenti resti di corpi, con indicazioni di numeri. Il giornalista ha affermato che è probabile che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime siriano, come quella di Sednaya.
L’area della fossa comune è stata stimata in circa 5.000 metri quadrati, corrispondenti grosso modo alla superficie di un campo da calcio regolamentare.
Il sospetto: vittime delle prigioni politiche
La scoperta di questa fossa comune solleva gravi preoccupazioni sulla sorte dei prigionieri politici in Siria. Il regime siriano è stato accusato di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture, sparizioni forzate ed esecuzioni extragiudiziali.
La prigione di Sednaya, in particolare, è stata segnalata come un luogo di terribili abusi e torture. Testimonianze di ex prigionieri hanno descritto condizioni disumane e trattamenti crudeli.
La scoperta di questa fossa comune potrebbe essere un’ulteriore conferma delle accuse di crimini contro l’umanità commessi dal regime siriano.
Un monito per la comunità internazionale
La scoperta di questa fossa comune è un monito per la comunità internazionale. È fondamentale che la Siria venga ritenuta responsabile delle sue azioni e che i responsabili di questi crimini siano portati davanti alla giustizia. La comunità internazionale deve continuare a fare pressione sul regime siriano per garantire il rispetto dei diritti umani e per porre fine alla violenza in corso nel paese.