Un drago bianco in orbita per svelare i segreti del clima
Un nuovo capitolo si è aperto nella storia dell’osservazione della Terra con il lancio del satellite EarthCare, una missione congiunta tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’agenzia spaziale giapponese JAXA. Il satellite, equipaggiato con quattro strumenti all’avanguardia, è stato progettato per studiare le nubi e l’aerosol, elementi cruciali nel complesso sistema climatico terrestre.
L’obiettivo principale di EarthCare è quello di svelare i meccanismi alla base del cambiamento climatico, fornendo una comprensione più profonda del ruolo che le nubi e gli aerosol svolgono nel riscaldamento e nel raffreddamento dell’atmosfera. La missione, che ha visto la partecipazione di oltre 75 aziende, con Airbus come capocommessa, ha ricevuto un contributo significativo da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’industria italiana, con Leonardo che ha realizzato componenti di due dei quattro strumenti di bordo, oltre ai pannelli solari e a un sensore di orientamento.
Una missione ricca di promesse per un futuro sostenibile
Il lancio, avvenuto con successo dalla base californiana di Vandenberg con un razzo Falcon 9, ha visto il satellite separarsi regolarmente dal razzo e entrare nell’orbita prestabilita, a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre. Il segnale di conferma è stato ricevuto dalla stazione di Terra di Hartebeesthoek, in Sudafrica, circa un’ora dopo il lancio.
La missione EarthCare, acronimo di Earth Cloud Aerosol and Radiation Explorer, è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica internazionale. “Aumentare l’accuratezza dei modelli climatici globali utilizzando i dati di EarthCARE ci permetterà di prevedere meglio il clima futuro e quindi di adottare le misure di mitigazione necessarie”, ha affermato Eiichi Tomita, responsabile scientifico del radar della JAXA, che sarà in grado di misurare la velocità del flusso ascendente e discendente all’interno delle nuvole, una misurazione mai ottenuta prima.
Strumenti all’avanguardia per una comprensione più profonda del clima
EarthCare è equipaggiato con una suite di strumenti all’avanguardia, ciascuno con un ruolo specifico nella missione:
- Il lidar atmosferico, che utilizza un laser per misurare i profili di nubi sottili e aerosol.
- L’imager multispettrale, che offre un’ampia panoramica della scena in diverse lunghezze d’onda.
- Il radiometro a banda larga, che misura direttamente la radiazione solare riflessa e la radiazione infrarossa in uscita.
Questi strumenti lavoreranno in sinergia per fornire un quadro completo e dettagliato dei processi che regolano il clima terrestre.
Un drago bianco per un futuro più luminoso
La JAXA, fedele alla sua tradizione, ha già trovato un soprannome per il satellite: ‘Hakuryu’, che significa ‘Drago bianco’ per via dell’aspetto del satellite, con il suo corpo bianco e il pannello solare simile a una lunga coda.
“La missione giunge in un momento critico in cui l’avanzamento delle nostre conoscenze scientifiche è più importante che mai per comprendere e agire sui cambiamenti climatici, e non vediamo l’ora di ricevere i primi dati”, ha osservato Simonetta Cheli, direttore dei programmi di Osservazione della Terra dell’Esa.
EarthCare rappresenta una speranza per un futuro più sostenibile, un futuro in cui la scienza e la tecnologia si uniscono per affrontare le sfide globali e costruire un mondo migliore per le generazioni future.
L’importanza di una collaborazione internazionale
La missione EarthCare è un esempio lampante di come la collaborazione internazionale sia fondamentale per affrontare le sfide globali. La sinergia tra ESA e JAXA, con il contributo di Leonardo e di altre aziende, ha permesso di realizzare una missione complessa e ambiziosa, che promette di fornire dati preziosi per comprendere meglio i meccanismi del cambiamento climatico. La collaborazione internazionale è un elemento chiave per la ricerca scientifica e per la creazione di un futuro più sostenibile.