La chiusura di Redattore Sociale
Redattore Sociale, testata giornalistica che si occupava di tematiche sociali ed era edita dalla Comunità di Capodarco, chiuderà il prossimo 10 gennaio 2024. La chiusura comporterà il licenziamento di tutti i dipendenti, che hanno già affrontato due anni di pesante cassa integrazione.
Il Cdr e l’assemblea dei dipendenti, in una dichiarazione pubblicata sul sito web della testata, denunciano che l’editore "non ha cercato nessun’altra soluzione per tenere in piedi un progetto che considerava ormai concluso".
Le accuse del Cdr e dell’assemblea dei dipendenti
Il Cdr e l’assemblea dei dipendenti accusano l’editore di non aver cercato alternative alla chiusura, nonostante le sollecitazioni della redazione. Sottolineano come Redattore Sociale abbia raccontato "il disagio, economico e sociale, sempre crescenti nel nostro Paese", dando voce a "gli emarginati, ai disoccupati, ai lavoratori poveri".
I dipendenti denunciano che ora sono loro a dover "pagare le scelte di un editore che ci vede solo come un costo aziendale". Lamentano le "condizioni inaccettabili" dell’accordo di chiusura, che prevede una decurtazione delle indennità e la vincolazione alla riscossione di alcuni crediti, senza garanzie.
L’eredità di Redattore Sociale
Il Cdr ricorda che Redattore Sociale "è stata una testata piccola ma che, vogliamo credere, in questi anni ha contribuito a migliorare il modo di fare informazione". Si sottolinea il ruolo di Redattore Sociale nella formazione di giornalisti attraverso i seminari organizzati dalla Comunità di Capodarco.
La richiesta di una chiusura onorevole
Il Cdr chiede all’editore di "chiudere in maniera onorevole, dando ai lavoratori quanto spetta per legge", senza trattamenti diseguali tra giornalisti e mettendo in pratica "i valori dichiarati negli anni".
Un’occasione persa per il giornalismo sociale
La chiusura di Redattore Sociale rappresenta una perdita per il panorama giornalistico italiano. La testata si era distinta per la sua attenzione alle tematiche sociali, dando voce ai più fragili e contribuendo a un dibattito pubblico più inclusivo. La mancata ricerca di alternative alla chiusura e le condizioni inaccettabili dell’accordo con i dipendenti solleva interrogativi sulla responsabilità sociale dell’editore. La vicenda di Redattore Sociale ci ricorda l’importanza di un giornalismo indipendente e di qualità, che si impegni a dare voce a chi non ne ha, e la necessità di tutelare i diritti dei lavoratori nel settore.