Il ricordo di Stefania Craxi
“Paolo Pillitteri è stato un grande sindaco di Milano, ha pagato tutta la vita la nomea del cognato, è stato anche un grande assessore alla cultura”. Con queste parole, Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e figlia di Bettino Craxi, ha ricordato lo zio Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano, durante la visita alla camera ardente allestita a Palazzo Marino. “Un uomo che ci mancherà, aveva anche la grandezza di saper stemperare i momenti più difficili, è stato di sostegno a tutti noi”, ha aggiunto Craxi, sottolineando il profondo legame familiare e la stima che nutriva per lo zio. “A Milano lascia un grande esempio di un sindaco che ha lavorato nel solco della tradizione riformista, di una Milano accogliente dove si coniugava il sostegno allo sviluppo, e il sostegno per non lasciare nessuno indietro”.
L’eredità di Pillitteri
Le parole di Stefania Craxi delineano un ritratto di Paolo Pillitteri come un amministratore attento alle esigenze dei cittadini e impegnato a costruire una città inclusiva e in continua evoluzione. Il suo mandato come sindaco di Milano, seppur segnato da sfide e critiche, ha lasciato un segno tangibile nella città, contribuendo a plasmare l’identità di Milano e a promuovere il suo sviluppo economico e sociale.
Un assessore alla cultura di spessore
Oltre alla sua esperienza come sindaco, Paolo Pillitteri ha ricoperto anche il ruolo di assessore alla cultura, dimostrando un profondo interesse per le arti e per la valorizzazione del patrimonio culturale della città. La sua visione della cultura come strumento di crescita e di inclusione sociale ha sicuramente contribuito a rendere Milano un centro di riferimento per l’arte e la cultura a livello nazionale e internazionale.
Un’eredità da preservare
La memoria di Paolo Pillitteri, come quella di ogni amministratore che ha lasciato un segno tangibile nella storia della città, è un patrimonio prezioso da preservare. Il suo esempio di impegno e di dedizione al servizio pubblico dovrebbe ispirare le future generazioni di amministratori, spingendole a lavorare per il bene comune e a perseguire il progresso e l’inclusione sociale.