Esecuzioni sommarie e torture in Siria
La Siria è in preda alla violenza dopo la caduta del regime di Assad. Esecuzioni sommarie e torture sono in atto contro gli ex membri dei servizi di sicurezza, con la furia della popolazione che si abbatte sui responsabili delle atrocità del passato.
In diverse regioni del Paese, tra cui Idlib, Latakia, Hama, Homs e Damasco, sono state condotte decine di esecuzioni sommarie. Gli ex membri delle mukhabarat, i servizi di controllo e repressione governativi, sono stati giustiziati con colpi di pistola alla tempia o raffiche di mitra. Altri esponenti degli apparati di sicurezza del regime sono stati uccisi e i loro cadaveri trascinati per le strade.
A Damasco, nell’ospedale militare di Harasta, sono stati rinvenuti almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura. La prigione di Saydnaya, tristemente nota per le torture, ha rivelato una sala di tortura con corde da impiccagione, una pressa meccanica e una “sala dell’acido e del sale” dove i corpi venivano sciolti.
Il leader di Hayat Tahrir al Sham promette giustizia
Il leader dei miliziani jihadisti Ahmad Sharaa (Jolani) ha annunciato l’intenzione di pubblicare una lista dei “nomi degli ufficiali più anziani coinvolti nella tortura del popolo siriano”.
“Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell’esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra”, ha dichiarato Sharaa. Il premier incaricato, Muhammad Bashir, ha promesso che il suo nuovo governo “scioglierà i servizi di sicurezza” del dissolto regime.
La comunità internazionale invitata a non temere più la Siria
Il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammed al Jolani, ha dichiarato che la comunità internazionale “non ha più nulla da temere dalla Siria dopo il rovesciamento del regime di Bashar al Assad”.
“I loro timori sono inutili, se Dio viole”, ha aggiunto Jolani. “La paura derivava dalla presenza del regime. Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. Sta andando verso la stabilità. La gente è esausta per la guerra. Quindi il Paese non è pronto per un’altra guerra e non ci entrerà.”
La difficile transizione in Siria
La caduta del regime di Assad segna un momento cruciale nella storia della Siria. Tuttavia, la transizione verso la pace e la stabilità è tutt’altro che semplice. La violenza diffusa e le esecuzioni sommarie dimostrano che la furia della guerra non è ancora sopita. La comunità internazionale dovrà impegnarsi a sostenere la Siria in questo momento delicato, promuovendo la giustizia e la riconciliazione. La sfida è ardua, ma la speranza di un futuro migliore per la Siria non deve essere abbandonata.