L’operazione Hats Bashan
L’esercito israeliano (Idf) ha concluso la fase strategica principale dell’operazione “Hats Bashan” (Fionda di Beshan), iniziata nella notte tra sabato e domenica. L’operazione ha visto l’impiego di centinaia di caccia dell’aeronautica israeliana (Iaf) che hanno colpito oltre 320 obiettivi strategici in tutta la Siria. Tra gli obiettivi colpiti figurano aerei, missili terra-aria, terra-mare, Scud da crociera, navi militari e carri armati. Le forze di sicurezza israeliane continuano ad operare nella zona cuscinetto.
Motivazioni dell’operazione
Fonti militari israeliane hanno riferito a Channel 12 che l’operazione è stata condotta con la consapevolezza che il regime di Assad stava “cadendo”. Nonostante non siano state fornite ulteriori informazioni, si presume che l’operazione sia stata condotta per indebolire il regime siriano e prevenire un’escalation militare in una regione già instabile. La Siria è stata teatro di una guerra civile dal 2011, con l’intervento di potenze straniere come Russia e Iran a sostegno del regime di Assad.
Reazioni internazionali
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione all’operazione israeliana. L’ambasciatore siriano alle Nazioni Unite ha condannato l’attacco, definendolo una “violazione della sovranità siriana”. La Russia, alleata del regime di Assad, ha espresso preoccupazione per l’escalation militare nella regione. Gli Stati Uniti, che hanno sostenuto l’opposizione siriana, hanno espresso cauta preoccupazione, ma non hanno condannato esplicitamente l’operazione israeliana.
Le implicazioni dell’operazione
L’operazione Hats Bashan rappresenta un’escalation significativa nel conflitto siriano. L’obiettivo dell’operazione sembra essere quello di indebolire il regime di Assad e prevenire un’escalation militare nella regione. Tuttavia, l’operazione potrebbe avere conseguenze imprevedibili. La risposta del regime siriano e dei suoi alleati, Russia e Iran, è incerta. L’operazione potrebbe anche aumentare le tensioni tra Israele e i suoi vicini, in particolare la Siria e il Libano.