Lo sfratto dopo 62 anni
Pino Babbini, storico primo autista di Umberto Bossi, è a rischio sfratto dall’appartamento di viale Monza a Milano dove vive in affitto con la moglie da ben 62 anni. La notizia è stata data dallo stesso Babbini in un’intervista al Corriere della Sera, dove ha espresso la sua intenzione di opporsi “con tutte le forze” alla decisione dei proprietari.
I proprietari dell’appartamento, che intendono venderlo, hanno notificato lo sfratto lo scorso anno. Il prezzo di vendita è di 370 milioni di euro, una cifra che Babbini, che è stato a lungo considerato l’uomo di fiducia del “senatur” prima di essere sostituito nel 1997, definisce “troppo alta”.
La battaglia di Babbini
Babbini, che è stato anche consigliere comunale della Lega Nord, non intende arrendersi. L’uomo ha definito la situazione “una brutta storia” e ha accusato i proprietari di averlo “cacciato”.
Attualmente, Babbini paga 1.100 euro al mese di affitto per l’alloggio di 85 metri quadrati, un costo che viene sostenuto dai suoi figli. Babbini ha affermato di non volersi trasferire in un’altra casa perché si considera “politicamente attivo” e intende “continuare a combattere per la sua Milano”. Inoltre, ha aggiunto che sua moglie desidera “morire nella casa dove vive da sessant’anni”.
Una storia di vita
Babbini ha sottolineato il profondo legame con la casa di viale Monza, dove ha passato i suoi Natali e ha cresciuto i suoi figli. La sua determinazione nel resistere allo sfratto è legata alla sua storia personale e al suo impegno politico.
Lo sfratto come simbolo
Lo sfratto di Pino Babbini, oltre ad essere un problema personale, può essere visto come un simbolo delle difficoltà che molte persone affrontano nel contesto attuale di crescente costo della vita e di difficoltà nel reperire alloggi a prezzi accessibili. La vicenda solleva interrogativi sulla tutela dei diritti degli inquilini e sulla necessità di politiche abitative che garantiscano un’adeguata protezione per chi vive in affitto.