L’impresa di un ‘Vespisti’ d’eccezione
Markus Andre Mayer, un motociclista tedesco con 32 anni di esperienza in raid in solitaria, ha deciso di compiere un’impresa che ha dell’incredibile: il giro del mondo in 80 giorni, proprio come nel famoso romanzo di Jules Verne. Ma a differenza dei viaggiatori immaginari del libro, Mayer non ha scelto una potente BMW, bensì tre cloni di Vespa, un’impresa che ha richiesto un coraggio e una determinazione fuori dal comune.
I tre scooter, una Bajaj Chetak 150 indiana, una ibrida realizzata con pezzi di sei Vespa e una Suzuki, e una Stella 150 anch’essa indiana, sono stati i compagni di viaggio di Mayer in un’avventura che ha attraversato tre continenti e 18 Paesi, per un totale di 26.533 km percorsi in 77 giorni.
Un viaggio avventuroso e impegnativo
L’avventura di Mayer è iniziata a Madrid il 30 giugno di sei anni fa e si è conclusa nella stessa città, ma dalla direzione opposta, il 17 settembre. Con una percorrenza media di circa 450 km al giorno, Mayer ha trascorso in media 16 ore al giorno in sella, affrontando condizioni meteorologiche avverse e imprevisti di ogni genere.
Il viaggio non è stato privo di pericoli: Mayer ha avuto due incidenti, per fortuna senza gravi conseguenze, e ha dovuto affrontare quattro attacchi di animali. Il percorso attraverso l’Europa centrale, le montagne desolate di Georgia, Azerbaigian, Kazakistan e Russia, è stato particolarmente impegnativo, soprattutto a causa del maltempo, compreso un tifone che si è abbattuto sulla città portuale russa di Vladivostok.
Sfide e imprevisti lungo il percorso
Mayer ha dovuto portare una scorta significativa di pezzi di ricambio per l’attraversamento continentale europeo e asiatico, poiché procurarsi pezzi di ricambio è difficile, soprattutto dalle montagne del Caucaso fino alla Siberia. Uno dei problemi in questa primo tappone sono stati gli attacchi degli animali. “In molti villaggi della Siberia e al confine con la Mongolia – ricorda Mayer – i contadini possiedono enormi cani da bestiame che hanno cercato di mordermi mentre entravo nelle zone abitate. Questo anche perché il suono della vecchia Vespa a due tempi è sconosciuto e spaventoso per loro.”
Frequenti anche i problemi per errori di itinerario sul percorso Trans-Eurasia, con quasi una settimana persa a Baku, in Azerbaijan, in attesa di un traghetto per attraversare il Mar Caspio. In Turchia, Mayer ha dovuto invece sostare sei giorni a causa dell’implosione di un cilindro aspettando i pezzi di ricambio attraverso le dogane di Istanbul e Trabazon.
Un viaggio in tre tappe con tre Vespa
Da Vladivostok un passaggio in traghetto ha permesso di raggiungere la Corea del Sud e da lì volare alle Hawaii e poi a San Diego. Qui Mayer e ha ritirato il secondo dei tre scooter, un Genuine Stella 150 (altra Vespa costruita su licenza in India e venduta anche in Usa) acquistato usato per 900 dollari.
Mayer ha poi ripreso il suo viaggio verso l’Europa, dove ha utilizzato il terzo scooter, una Stella 150, per completare il suo giro del mondo.
Un’impresa che dimostra la forza di volontà e la passione per l’avventura
L’impresa di Markus Andre Mayer dimostra la forza di volontà e la passione per l’avventura di un uomo che ha saputo superare ogni ostacolo, anche con mezzi di trasporto non convenzionali. Il suo viaggio è un esempio di come la determinazione e la passione possano portare a risultati straordinari, anche quando si affrontano sfide apparentemente impossibili.
L’importanza di sfidare i limiti
L’impresa di Markus Andre Mayer è un esempio di come sfidare i limiti e inseguire i propri sogni possa portare a risultati straordinari. La sua scelta di utilizzare tre cloni di Vespa per compiere il giro del mondo è una dimostrazione di coraggio e di fiducia nelle proprie capacità. La sua storia ci insegna che non è necessario avere mezzi sofisticati per realizzare i propri sogni, ma che la determinazione e la passione sono le chiavi per il successo.