Scontri notturni a Chiomonte
Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, un gruppo di circa cento manifestanti No Tav ha raggiunto il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, in Val Clarea. Dopo essersi dati appuntamento al campo sportivo di Giaglione e aver raggiunto il presidio dei Mulini, gli antagonisti incappucciati hanno lanciato sassi e petardi contro le forze dell’ordine, sparando anche razzi. Un gruppo ha poi utilizzato corde e ganci per strappare alcuni metri di filo spinato installato a protezione del cantiere. La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni, e gli scontri sono durati circa un’ora, fino a mezzanotte.
L’8 dicembre: un anniversario per il movimento No Tav
L’8 dicembre è una data significativa per il movimento No Tav: si celebra il 19° anniversario della ‘riconquista’ del prato che ospitava il vecchio presidio di Venaus, sgomberato dalle forze di polizia la notte del 5 dicembre 2005. Questo pomeriggio, alle 14, partirà da Susa la tradizionale manifestazione che raggiungerà San Giuliano.
Le tensioni in Valle di Susa
La Valle di Susa è da anni teatro di proteste contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Il progetto, fortemente contestato dal movimento No Tav, è considerato dannoso per l’ambiente e per il territorio. Le tensioni tra manifestanti e forze dell’ordine sono frequenti, e la scorsa notte si sono registrati nuovi scontri a Chiomonte. La situazione resta delicata, con la prospettiva di ulteriori manifestazioni nei prossimi giorni.
Un conflitto complesso
Gli scontri della scorsa notte a Chiomonte rappresentano l’ennesimo capitolo di un conflitto complesso e multiforme che da anni anima la Valle di Susa. Le ragioni del movimento No Tav sono profonde e radicate nel territorio, e la loro opposizione alla Torino-Lione non si limita a questioni ambientali, ma si estende a una visione più generale del modello di sviluppo imposto dall’alto. La risposta delle forze dell’ordine è altrettanto complessa, con la necessità di bilanciare il diritto alla protesta con la tutela dell’ordine pubblico e la sicurezza del cantiere. La soluzione del conflitto non è semplice e richiede un dialogo aperto e sincero tra le parti, con un’attenzione particolare alle esigenze del territorio e alle preoccupazioni dei cittadini.