La posizione di Dacia Maraini sul caso Saviano
Dacia Maraini, una delle figure di spicco della letteratura italiana contemporanea, ha espresso la sua opinione sulla vicenda della mancata presenza di Roberto Saviano alla Buchmesse 2024. La scrittrice, protagonista di uno dei tre assoli di Italia Ospite d’Onore alla Fiera del Libro di Francoforte, ha dichiarato che l’esclusione di Saviano è un grave errore, sostenendo che la censura è sempre sbagliata e che, in questo caso, ha contribuito a far diventare la questione un caso politico.
“Se si vuole fare una protesta bisogna farla tutti insieme. Se tutta la delegazione italiana decide di non andare alla Buchmesse 2024, io ci sto”, ha affermato Maraini, sottolineando la necessità di una posizione unitaria da parte del mondo culturale italiano. “Per fare veramente opinione bisogna decidere tutti insieme per non disperdere le decisioni. Io non sono mai, comunque, per fare le guerre”, ha aggiunto la scrittrice.
La critica di Maraini al clima di conflittualità
Maraini ha espresso preoccupazione per il clima di conflittualità che caratterizza il mondo culturale italiano, evidenziando la necessità di un maggiore senso di solidarietà. “C’è troppa conflittualità in giro. Tutti uno contro l’altro a litigare. Mi sembra un momento molto dispersivo e doloroso. Se non abbiamo cose in comune, almeno la solidarietà. Non rendiamo questo momento ancora più difficile”, ha affermato la scrittrice.
L’impegno di Maraini per la letteratura
Nel suo assolo alla Buchmesse, Maraini si concentrerà sul tema della scrittura, affrontando la difficoltà di scrivere in un’epoca dominata dal consumismo. La scrittrice ha espresso la sua preoccupazione per la crescente tendenza alla “letteratura di consumo”, in cui il libro diventa un prodotto usa e getta, privo di un valore duraturo nella memoria collettiva.
“Dedicherò il mio assolo allo scrivere, alla difficoltà dello scrivere, alla conseguenza del consumismo che sta creando una letteratura di consumo: il libro diventa una cosa che si legge e si butta, non fa più parte della memoria collettiva”, ha dichiarato Maraini.
La posizione di Maraini: un appello alla coesione
Le parole di Dacia Maraini riflettono un profondo senso di preoccupazione per la situazione attuale del mondo culturale italiano. La sua critica alla conflittualità e al consumismo nella letteratura è un monito importante, un invito a riflettere sul ruolo e la responsabilità degli scrittori e degli intellettuali in un’epoca di grandi sfide e cambiamenti. Il suo appello alla coesione e alla solidarietà è un messaggio che vale la pena ascoltare, soprattutto in un momento in cui la cultura sembra sempre più frammentata e divisa.