La caduta di Damasco
L’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH) ha confermato la presa di Damasco da parte degli insorti filo-turchi, dopo un’offensiva iniziata il 27 novembre. Il presidente Bashar al-Assad è fuggito dal Paese, secondo fonti dell’OSDH. La città, capitale della Siria, è stata teatro di scontri feroci tra le forze governative e gli insorti, che hanno portato alla sua caduta. L’offensiva, condotta con il supporto della Turchia, ha visto l’utilizzo di armi pesanti e ha causato un numero elevato di vittime.
Il bilancio delle vittime
Il bilancio delle vittime dall’inizio dell’offensiva è salito a 910, di cui 138 civili. L’OSDH ha denunciato l’uso indiscriminato di armi da parte degli insorti, che ha causato la morte di molti civili. La situazione umanitaria in Siria è critica, con migliaia di persone sfollate e in fuga dalla violenza.
Un momento cruciale per la Siria
La caduta di Damasco segna un momento cruciale per la Siria. Il futuro del Paese è incerto, con la possibilità di un vuoto di potere e di una guerra civile. La comunità internazionale dovrà agire rapidamente per garantire la sicurezza della popolazione e per trovare una soluzione politica al conflitto. La Turchia, con il suo sostegno agli insorti, si è ritagliata un ruolo importante nel conflitto, ma la sua influenza potrebbe portare a instabilità nella regione.