Trasferimento di detenuti dal carcere ’26 de Julio’
Il governo venezuelano, guidato da Nicolas Maduro, ha ordinato il trasferimento di almeno 76 detenuti dal carcere ’26 de Julio’ dello stato di Guarico, a sud di Caracas. L’operazione, denominata ‘Gran Cacique Guaicaipuro’, è stata motivata dalla volontà di prevenire “piani violenti” che sarebbero stati pianificati in occasione della cerimonia di insediamento di Maduro a un nuovo mandato presidenziale il 10 gennaio. Il portale venezuelano Ultmas Noticias, citando fonti delle Forze Armate, ha riportato la notizia, sottolineando che le autorità non hanno comunicato la destinazione dei detenuti né la loro identità.
Il carcere ’26 de Julio’ è il penitenziario con la più grande popolazione di detenuti in Venezuela, con circa 2.036 persone secondo i dati ufficiali. L’operazione ha portato anche all’arresto della direttrice del penitenziario, Eleiner Sánchez.
Altri trasferimenti di detenuti
Questo non è il primo caso di trasferimenti di detenuti in Venezuela. Tre giorni prima, altri 190 detenuti erano stati trasferiti senza preavviso ai familiari dal carcere Yare III, nello stato di Miranda, a quello di Tocorón, in Aragua, a oltre 100km di distanza. L’ong Foro Penal ha segnalato che in Venezuela ci sono circa 2000 oppositori detenuti per reati politici, la maggior parte arrestati nel contesto delle proteste dell’opposizione successive alla controversa proclamazione della vittoria di Maduro alle presidenziali del 28 luglio.
Considerazioni personali
L’intensificarsi dei trasferimenti di detenuti in Venezuela, soprattutto in prossimità di eventi politici significativi, solleva preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani nel paese. La mancanza di trasparenza e l’assenza di informazioni precise sulla destinazione dei detenuti e sulle motivazioni dei trasferimenti contribuiscono a creare un clima di incertezza e di timore. È importante che le autorità venezuelane garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti, garantendo loro un trattamento umano e la possibilità di contattare i propri familiari. La comunità internazionale dovrebbe continuare a monitorare la situazione in Venezuela e a sollecitare il governo a garantire il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.