Un ultimo saluto al Mercato Sonato
Il Mercato Sonato di Bologna, un luogo che ha saputo rigenerare un edificio abbandonato trasformandolo in un vibrante centro culturale, si appresta a chiudere i battenti. Da giovedì 30 maggio a domenica 2 giugno, il Mercato Sonato festeggia i suoi nove anni di attività con “Demolition Party”, un evento che segna l’inizio della sua demolizione per la costruzione di una nuova struttura.
Per quattro giorni, il Mercato Sonato si riempirà di musica, con ospiti come Rumba de Bodas, Tarantarte, Orchestra Senzaspine e tanti altri artisti. Un’ultima occasione per godere dell’atmosfera unica di questo luogo, che ha saputo unire la musica, l’arte e la cultura, diventando un punto di riferimento per la comunità bolognese.
Un’esperienza di rigenerazione culturale
Il Mercato Sonato, un ex mercato rionale di 500 mq, è stato riqualificato dall’Orchestra Senzaspine, un’orchestra sinfonica che ha saputo trasformare un edificio ormai abbandonato in un luogo della cultura al servizio della comunità. In questi nove anni, il Mercato Sonato è stato molto più di una semplice sala concerti: è stato un hub culturale, casa dell’Orchestra Senzaspine, sede della Scuola di Musica, live club e un punto di riferimento per la musica dal vivo a Bologna.
Oltre alla musica, il Mercato Sonato si è distinto per la sua attenzione all’inclusione e all’accessibilità. Corsi e laboratori specifici, come il Tango accessibile, i laboratori sensoriali del progetto ‘La musica non ha un senso’, il Coro degli Stonati, hanno permesso a tutti di partecipare alla vita culturale del Mercato Sonato, indipendentemente dalle proprie capacità.
Un futuro incerto, ma una memoria indelebile
L’Associazione Senzaspine, pur rammaricata per la chiusura del Mercato Sonato, si dice fiduciosa che l’amministrazione riconosca il valore di questo luogo e ne preservi la memoria per un futuro ritorno. “Un territorio nel quale confidiamo di tornare al più presto – sottolinea l’Associazione Senzaspine – perché non è pensabile disperdere tutto il patrimonio di culture, saperi, memorie ed esperienze che sono fiorite in questi anni di attività.”
L’Associazione Senzaspine è consapevole dell’importanza del Mercato Sonato, di quello che ha saputo costruire negli anni, una ricchezza sociale e culturale di rara bellezza che non può essere dimenticata. “Speriamo che tra due anni si potrà ripartire da qui, dalla memoria di quello che è stato e dalla necessità di ridare nuova vita all’importante esperienza del Mercato Sonato”, conclude l’Associazione Senzaspine.
Un esempio di rigenerazione urbana
La storia del Mercato Sonato è un esempio virtuoso di rigenerazione urbana. Un edificio abbandonato è stato trasformato in un luogo di cultura e di inclusione, diventando un punto di riferimento per la comunità. La chiusura del Mercato Sonato è un momento di riflessione sull’importanza di preservare questi luoghi e di investire in progetti di rigenerazione urbana che valorizzino il patrimonio culturale e sociale delle città.