Un viaggio nel gusto e nella storia
L’arancino, un piatto che incarna la storia e la cultura della Sicilia, ha attraversato i secoli e i confini, trasformandosi da comfort food per gli emigranti a un vero e proprio concept food internazionale. Le sue origini si perdono nel tempo, risalendo alla dominazione araba dell’isola, come testimonia la sua forma tondeggiante che ricorda i frutti, un’abitudine culinaria diffusa nel mondo arabo. Il dibattito sulla forma, conica a Catania e tonda a Palermo, ha dato vita a una divertente disputa campanilistica che ha visto l’intervento persino dell’Accademia della Crusca, la quale ha decretato la correttezza di entrambe le denominazioni. L’arancino, con la sua panatura croccante che ne preserva la fragranza e la forma, è un esempio di cibo da asporto che ha saputo conquistare il palato di tutti, da nord a sud, e ha trovato spazio anche nelle pizzerie più trendy, dove chef creativi ne reinterpretano la ricetta con varianti originali e sfiziose.
L’arancino: un viaggio tra le friggitorie storiche
Per chi desidera assaporare l’autentico gusto dell’arancino, la Sicilia offre un’infinità di friggitorie storiche, ognuna con la sua ricetta segreta e la sua atmosfera unica. A Catania, un vero e proprio tempio dell’arancino è la pasticceria Savia, che si affaccia sulla via Etnea, la principale via dello shopping e del passeggio. A pochi passi si trova la pasticceria Spinella, un’altra istituzione catanese che vanta una lunga tradizione nella preparazione di arancini. Per chi cerca un locale più moderno, ma con un occhio alla tradizione, c’è Canusciuti, in Via Santa Maria della Lettera. A Palermo, il Bar Marocco, in via Vittorio Emanuele, è un punto di riferimento per gli amanti dell’arancino, così come il Bar Touring, in via Lincoln, e il meno noto ma eccellente Bar Turistico, in via Com.te San Giuli. In ogni angolo della Sicilia, si possono trovare friggitorie che custodiscono gelosamente le ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione, offrendo un’esperienza culinaria autentica e indimenticabile.
La ricetta dell’arancino: un viaggio nella tradizione
Ecco la ricetta degli arancini, per ritrovare il gusto di questa deliziosa pietanza anche a casa, realizzata dall’Oleificio Zucchi.
**Ingredienti per 12 arancini:**
**Per il riso:**
500 g di riso Vialone nano
1 l di acqua
100 g di caciocavallo grattugiato
50 g di burro
1 bustina di zafferano
Q.B. / Sale
**Per la farcitura:**
200 g di macinato misto di manzo e suino
200 g di passata di pomodoro
100 g di piselli sgranati
100 g di caciocavallo
Mezza cipolla
Q.B. / vino rosso
Q.B. / olio extra vergine d’oliva 100% italiano
Q.B. / Sale
**Per la panatura:**
4 uova
400 g pangrattato
200 g di farina 00
**Per friggere**
1,5 l di olio Zucchi Fritto Libero!
**Preparazione:**
Per preparare gli arancini, iniziare cuocendo il riso: portare ad ebollizione l’acqua, aggiungendo sale, zafferano e riso, quindi cuocere a fuoco basso per 12-13 minuti finché l’acqua non è assorbita. Spegnere il fuoco, condire con burro e caciocavallo grattugiato, mescolare bene e trasferire in una teglia a raffreddare.
Nel frattempo, preparare il ripieno: tritare la cipolla e farla soffriggere con olio d’oliva. Aggiungere la carne e far rosolare, poi sfumare con il vino rosso e aggiungere la passata di pomodoro. Lasciare sobbollire per 20 minuti, poi aggiungere i piselli e cuocere per altri 15 minuti, finché il ragù non risulta asciutto. Regolare il sale e lasciare raffreddare.
Tagliare il caciocavallo a cubetti. Quando il riso è freddo, preparare gli arancini: bagnarsi le mani e prendere circa 100 g di riso, appiattirlo, aggiungere il ragù e i cubetti di caciocavallo, per poi formare delle palline (o con la punta, se si segue la tradizione palermitana o catanese).
Passare gli arancini prima nella farina, poi nell’uovo e infine nel pangrattato. Friggerli in olio caldo, a 170°C, girandoli spesso fino a doratura. Scolarli su un foglio di carta assorbente, aggiungere sale Q.B. e servirli ben caldi.
L’arancino: un viaggio tra le varianti
La ricetta classica dell’arancino, con riso allo zafferano, ragù e piselli, è un capolavoro di semplicità e gusto. Ma la creatività non ha limiti e, negli ultimi anni, sono nate numerose varianti che hanno reinterpretato la ricetta originale, dando vita a un’esplosione di sapori e colori. Tra le varianti più popolari, spicca l’arancino con mortadella e pistacchio, una combinazione di sapori decisi e raffinati che conquista il palato di tutti. Altre varianti prevedono l’utilizzo di ingredienti tipici della cucina siciliana, come le melanzane, il pesce spada, i pomodori secchi, le olive e il formaggio pecorino. L’arancino, in tutte le sue declinazioni, è un simbolo di tradizione e di innovazione, un piatto che sa adattarsi ai gusti di tutti e che continua a sorprenderci con la sua versatilità.
Un viaggio tra tradizione e innovazione
L’arancino è un piatto che incarna perfettamente la capacità della cucina siciliana di unire tradizione e innovazione. Da un lato, la ricetta classica, con il suo gusto semplice e autentico, rappresenta la memoria culinaria dell’isola, tramandata di generazione in generazione. Dall’altro, la creatività degli chef moderni ha dato vita a varianti originali e sfiziose, che reinterpretano la ricetta tradizionale con ingredienti innovativi e abbinamenti sorprendenti. L’arancino, in tutte le sue forme, è un viaggio nel gusto e nella storia, un piatto che sa adattarsi ai gusti di tutti e che continua a sorprenderci con la sua versatilità.