Cina in crescita, Giappone e Australia in calo
Le borse asiatiche hanno chiuso la settimana con un andamento differenziato. Mentre Tokyo (-0,6%), Sydney (-0,6%) e Seul, ancora scossa dal fallito tentativo di imporre la legge marziale, hanno registrato cali, le piazze cinesi hanno visto acquisti, con Hong Kong in crescita dell’1,6%, Shenzhen dell’1,2% e Shanghai dell’1%.
Il mercato cinese è stato trainato dall’attesa di nuove misure di stimolo da parte del governo, i cui leader si riuniranno la prossima settimana a porte chiuse per fare il punto sui target economici e i piani di sostegno al Paese per il 2025.
Europa e Stati Uniti: in attesa di dati chiave
Intanto, i future sull’Europa sono in calo, con lo Stoxx 50 che cede lo 0,4% in attesa del dato finale sul Pil dell’Eurozona. I future su Wall Street sono poco mossi in vista dei dati sul mercato del lavoro americano, che aiuteranno a decifrare le prossime mosse della Fed. A novembre è attesa la creazione di 220 mila nuovi posti di lavoro.
Petrolio e Bitcoin in calo
Il petrolio è poco mosso dopo la decisione dell’Opec+ di prorogare i tagli alla produzione, con il Wti in calo dello 0,1% a 68,22 dollari. Il Bitcoin torna sotto i 100 mila dollari, a quota 98 mila (-1,1%).
Il wong resta debole
Sul fronte valutario, il wong resta debole (-0,3% sul dollaro) nonostante il ministro della difesa ad interim abbia smentito l’ipotesi relativa all’introduzione di una seconda legge marziale.
Le sfide per la Cina e il mondo
L’andamento differenziato delle borse asiatiche riflette le diverse sfide che i Paesi della regione stanno affrontando. La Cina, pur essendo in crescita, deve fare i conti con la pressione per sostenere la sua economia e raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo. Il Giappone e l’Australia, invece, sono alle prese con le conseguenze della pandemia e le incertezze globali. Il mondo intero, in realtà, sta cercando di navigare in un mare di incertezze, tra inflazione, guerra in Ucraina e crisi energetica. In questo contesto, le decisioni dei governi e delle banche centrali saranno cruciali per la stabilità economica globale.