La sentenza di Rigopiano: un po’ di fiducia, ma un dolore immenso
Antonella Pastorelli, madre di Alessandro Riccetti, il receptionist di Terni morto nella valanga che travolse l’hotel Rigopiano, ha definito la sentenza “una decisione che ci restituisce un po’ di fiducia, non i nostri cari”.
In una dichiarazione all’ANSA, la Pastorelli ha espresso il suo profondo dolore per la perdita del figlio, sottolineando che la sentenza non può restituire la vita ai suoi cari. Tuttavia, ha espresso la speranza che questa tragedia serva da lezione per le istituzioni e per tutti.
“La speranza è che questa tragedia abbia insegnato qualcosa alle istituzioni, a tutti”, ha affermato la Pastorelli. “Potevano essere salvati, quel maledetto giorno – ha aggiunto -, se solo ci fosse stata la consapevolezza della situazione e chiarezza sulle azioni da attuare. Si sono sentiti abbandonati, i nostri cari. E spero che mai più accada qualcosa di simile. Che il loro sacrificio sia valso a qualcosa”.
Il dramma di Rigopiano e la responsabilità delle istituzioni
La valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano il 18 gennaio 2017 ha causato la morte di 29 persone. La tragedia ha suscitato un’ampia discussione sulla responsabilità delle istituzioni nella gestione del rischio idrogeologico e sulla necessità di migliorare le misure di prevenzione e soccorso.
La sentenza, che ha condannato diversi imputati per reati di omicidio colposo, rappresenta un passo importante nel processo di giustizia per le vittime e per i loro familiari. Tuttavia, la tragedia di Rigopiano rimane un monito per tutti, un’occasione per riflettere sulla fragilità del territorio e sulla necessità di adottare misure efficaci per proteggere la vita delle persone.
Un monito per il futuro
La sentenza di Rigopiano rappresenta un momento di riflessione per tutti noi. È un monito per le istituzioni affinché si impegnino con maggiore determinazione nella prevenzione del rischio idrogeologico e nell’organizzazione di sistemi di soccorso efficienti. È un invito a tutti noi a essere più consapevoli della fragilità del territorio e a adottare comportamenti responsabili per tutelare la nostra sicurezza e quella degli altri.