Il governo italiano punta a un nuovo fondo per l’automotive
Il governo italiano ha annunciato la sua intenzione di incrementare il fondo automotive, portandolo a una cifra “almeno equivalente o anche superiore” ai 750 milioni di euro del vecchio fondo. Queste risorse saranno destinate a sostenere gli investimenti produttivi delle imprese del settore, non agli incentivi. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha richiesto a Stellantis di riaffermare la centralità dell’Italia nel suo piano industriale, aspettandosi “novità concrete in questa direzione” nel tavolo convocato per il 17 dicembre.
La decisione del governo è stata accolta con favore da parte delle imprese del settore, che si aspettano un sostegno concreto per affrontare le sfide del mercato automobilistico in un momento di grande trasformazione. Tuttavia, la scelta di destinare le risorse agli investimenti produttivi, piuttosto che agli incentivi, ha suscitato alcune critiche da parte di chi ritiene che il governo avrebbe dovuto dare priorità al sostegno alla domanda di auto nuove.
L’impegno del governo italiano si inserisce in un contesto di grande incertezza per il futuro dell’industria automobilistica. La transizione verso l’elettrico sta trasformando il settore, con nuove tecnologie e nuovi modelli di business che stanno emergendo. Le case automobilistiche si trovano a dover affrontare sfide importanti, come la riduzione delle emissioni, la digitalizzazione e la crescente concorrenza da parte dei produttori di veicoli elettrici.
Stellantis: il cambio di passo con John Elkann
La partenza di Carlos Tavares da Stellantis ha aperto un nuovo capitolo per il gruppo automobilistico. Il presidente John Elkann ha assunto direttamente le redini dell’azienda, puntando a un “nuovo corso” nelle relazioni con i governi, i lavoratori e i sindacati. Il suo braccio destro, Jean-Philippe Imparato, incontrerà i sindacati metalmeccanici a Torino il 12 dicembre.
Elkann ha già avuto contatti con la premier Giorgia Meloni e il ministro Urso, ha inviato un videomessaggio ai lavoratori e ha iniziato un giro delle fabbriche. Il suo obiettivo è quello di ristabilire un rapporto di fiducia con tutti gli stakeholder, dopo un periodo di tensioni con Tavares.
La partenza di Tavares è stata motivata da una serie di fattori, tra cui il ritardo nel lancio di nuovi prodotti e il “rapporto conflittuale creato con tutte le principali controparti”, come ha spiegato Doug Ostermann, responsabile finanziario di Stellantis. Il Financial Times ha riportato che Tavares avrebbe raggiunto un accordo sulla buonuscita per un compenso inferiore al suo pacchetto da 36,5 milioni di euro dell’anno scorso.
Nonostante le tensioni con Tavares, Ostermann ha confermato che la strategia di Stellantis, basata sulle piattaforme Stla multienergy, sulla partnership con Leapmotor in Cina e sullo sviluppo del terzo motore, non è stata messa in discussione. L’azienda ha anche confermato la guidance del 2024.
Le richieste dei sindacati e il futuro di Stellantis
I sindacati firmatari – Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr – hanno presentato a Stellantis la piattaforma per il rinnovo della parte economica del contratto collettivo specifico di lavoro per il biennio 2025-2026. La richiesta è di un aumento dell’8,8% della paga base, in cifra assoluta pari a 185,83 euro mensili al terzo gruppo professionale e a 179,40 euro alla seconda.
Il rinnovo contrattuale si inserisce in un contesto di grande incertezza per il futuro di Stellantis. Il gruppo si trova a dover affrontare sfide importanti, come la transizione verso l’elettrico, la crescente concorrenza da parte dei produttori di veicoli elettrici e la necessità di ridurre i costi. I sindacati sono consapevoli di queste sfide, ma ritengono che il rinnovo contrattuale possa rappresentare “il giusto riconoscimento per i lavoratori e la prova tangibile della volontà aziendale di puntare sull’Italia”.
Il futuro di Stellantis è incerto. Il nuovo presidente John Elkann dovrà affrontare sfide importanti per guidare il gruppo verso un nuovo corso. La sua capacità di ristabilire un rapporto di fiducia con i lavoratori, i sindacati e i governi sarà fondamentale per il successo dell’azienda.
Il futuro dell’industria automotive
Il futuro dell’industria automobilistica è in continua evoluzione. La transizione verso l’elettrico sta trasformando il settore, con nuove tecnologie e nuovi modelli di business che stanno emergendo. Le case automobilistiche si trovano a dover affrontare sfide importanti, come la riduzione delle emissioni, la digitalizzazione e la crescente concorrenza da parte dei produttori di veicoli elettrici. Il sostegno del governo italiano all’industria automotive è fondamentale per garantire la competitività del settore in un contesto globale sempre più competitivo.
L’impegno di Stellantis per un nuovo corso nelle relazioni con i governi e i lavoratori è un segnale positivo. Tuttavia, la sfida per il gruppo è quella di trovare un equilibrio tra la necessità di tagliare i costi e la necessità di investire in nuove tecnologie e in nuovi modelli di business. La capacità di Stellantis di adattarsi ai cambiamenti del mercato sarà fondamentale per il suo successo futuro.