Un nuovo modello di cooperazione economica
Il presidente russo Vladimir Putin, in un messaggio letto in occasione dell’apertura della diciassettesima edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona a Ras Al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, ha lanciato un appello per un nuovo modello di cooperazione economica internazionale. Secondo Putin, il sistema attuale, che ha garantito vantaggi unilaterali a un piccolo gruppo di Paesi, è ormai esaurito.
“È ovvio che il modello di cooperazione economica internazionale che garantiva dei vantaggi unilaterali a un piccolo gruppo di Paesi è ormai esaurito. Il supporto deve essere preso da un altro sistema che garantisce l’interesse di tutti”, ha affermato Putin nel suo messaggio.
Il presidente russo ha sottolineato la necessità di un sistema che “escluda ogni forma di discriminazione, diktat e sanzioni”, evidenziando l’urgenza di un cambiamento radicale nell’approccio alla cooperazione economica globale.
Il ruolo del gruppo Brics
Putin ha ricordato che il tema di questa edizione del Forum Economico Eurasiatico è “la nuova architettura della cooperazione per la moderna economia”, un tema che, secondo il presidente russo, rispecchia pienamente la problematica delle relazioni internazionali nell’interesse della maggioranza mondiale.
In questo contesto, Putin ha citato il gruppo Brics come esempio di un sistema di cooperazione che si basa su principi di equità e inclusione. “Proprio questi sono i principi alla base dell’attività del gruppo Brics, che ha tenuto recentemente il suo vertice a Kazan, in Russia”, ha affermato Putin.
Il presidente russo ha espresso soddisfazione per il crescente numero di Paesi che condividono questi principi, in particolare i Paesi del continente eurasiatico. “Quindi io spero che le vostre iniziative potranno contribuire alla cooperazione dei Paesi eurasiatici”, ha concluso Putin.
Un appello per un mondo multipolare
Le parole di Putin rappresentano un chiaro appello per un nuovo ordine mondiale multipolare, in cui il potere e le decisioni non sono più concentrate nelle mani di un piccolo gruppo di Paesi. L’enfasi sull’interesse di tutti e l’esclusione di discriminazioni, diktat e sanzioni suggeriscono una visione di cooperazione basata su principi di equità e inclusione, che potrebbe portare a un riequilibrio del potere economico e politico a livello globale.