Un futuro incerto per Stellantis in Italia
L’uscita di Carlos Tavares, ex amministratore delegato di Stellantis, non sembra aver modificato i piani del gruppo per l’Italia. Il piano presentato al Mimit il 14 novembre, con i modelli futuri dell’azienda, resta in piedi, ma il futuro dell’auto italiana in casa Stellantis è ancora avvolto da un’aura di incertezza.
Il nodo cruciale riguarda la concretizzazione di questo piano: la produzione, i modelli, l’occupazione e la gigafactory, progetto sospeso da Stellantis, rimangono questioni aperte.
Il 17 dicembre, un nuovo incontro al Mimit riunirà Stellantis, sindacati, Anfia e Regioni per discutere il futuro del gruppo in Italia. Questo incontro potrebbe segnare una svolta rispetto al passato, dove il confronto si è rivelato infruttuoso. La nuova leadership di John Elkann, che ha preso le redini operative del gruppo in attesa del nuovo amministratore delegato, sembra intenzionata a dialogare con il governo, con la premier Giorgia Meloni e il ministro Adolfo Urso, per trovare un punto di incontro.
Le discussioni potrebbero concentrarsi sui risultati dei tavoli tecnici promossi dal ministro Urso nei mesi scorsi, con l’obiettivo di arrivare a una definizione precisa dei contratti di sviluppo con lo Stato. Questi contratti, che prevedono la compartecipazione dello Stato agli investimenti di Stellantis, potrebbero costringere l’azienda a un cronoprogramma preciso per ogni fabbrica, con le relative garanzie occupazionali.
I nodi da sciogliere
Tra i nodi da sciogliere, oltre alla questione della gigafactory, c’è la possibilità che la nuova piattaforma per le auto di piccola dimensione venga realizzata in Italia. Questo progetto, se concretizzato, potrebbe dare un impulso significativo alla componentistica italiana.
Il piano di Stellantis prevede cinque nuovi modelli per lo stabilimento di Melfi: nel 2025 uscirà la prima Ds nel primo trimestre e la nuova Jeep Compass elettrica nel terzo. Nel 2026, la seconda vettura Ds arriverà nel primo trimestre, la Jeep Compass Ibrida nel secondo e la nuova Lancia Gamma nel terzo.
Per Pomigliano, sono in corso valutazioni per nuovi progetti, con i sindacati che chiedono un modello di grande diffusione di segmento piccolo. Ad Atessa, sarà prodotta la gamma elettrica del Ducato, mentre a Cassino, la Maserati Grecale continuerà la sua produzione oltre il 2030. A Mirafiori, la 500 ibrida affiancherà la versione elettrica e le Maserati.
Il brand Maserati, però, sembra essere il punto debole del piano di Stellantis. Al momento, sono disponibili solo la GranTurismo e la GranCabrio, la Mc20 di Modena e il Grecale di Cassino. I sindacati lamentano l’assenza di notizie sulla QuattroPorte elettrificata. L’uscita di scena di Tavares, grande sostenitore dell’elettrico, potrebbe dare un impulso ai modelli ibridi, già in programma per la 500 e la Jeep Compass.
Il futuro dell’occupazione
I segretari generali della Uil, PierPaolo Bombardieri, e della Uilm, Rocco Palombella, chiedono un incontro tra il presidente Elkann e le organizzazioni sindacali prima del tavolo del 17 dicembre, per chiarire gli impegni occupazionali, produttivi e industriali di Stellantis in Italia.
Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim, sottolinea la necessità di un nuovo ammortizzatore sociale, visto che con la fine della cassa integrazione il prossimo anno, 25.000 posti di lavoro tra Stellantis e indotto sono a rischio. La richiesta è di garanzie sulle fabbriche e di evitare licenziamenti unilaterali.
Michele De Palma, leader della Fiom, ha ribadito la necessità di un piano industriale e occupazionale immediato, sottolineando che i lavoratori italiani rimangono nonostante l’uscita di Tavares.
Un momento di svolta per l’industria automobilistica italiana
L’incontro del 17 dicembre rappresenta un momento di svolta per l’industria automobilistica italiana. Il futuro di Stellantis in Italia è in gioco e le decisioni che verranno prese avranno un impatto significativo sull’occupazione e sul futuro dell’auto italiana. La capacità di trovare un punto di incontro tra azienda, sindacati e governo sarà fondamentale per garantire un futuro sostenibile per il settore.