Il futuro di Stellantis e lo scontro con Landini
La premier Giorgia Meloni ha ribadito la determinazione del governo a difendere l’occupazione e l’indotto nello stabilimento Stellantis, in vista della possibile chiusura dello stabilimento di Termini Imerese. “Faremo del nostro meglio per difendere l’occupazione e l’indotto”, ha affermato la Meloni, annunciando un tavolo di confronto con Stellantis a metà dicembre, che si spera possa essere “risolutivo”.
La premier ha poi criticato le posizioni del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, definendo “deboli” i suoi argomenti e i suoi risultati, come lo sciopero generale che ha registrato un’adesione sotto il 6%. “Mi preoccupa meno la protesta di piazza”, ha detto la Meloni, “penso che normalmente i toni si alzano quando gli argomenti sono deboli e capisco la difficoltà di Landini perché i suoi argomenti sono deboli, come sono deboli i suoi risultati”.
La Meloni ha accusato Landini di muoversi da “ragioni ideologiche” e di fare “un’opposizione politica”.
Rassicurazioni sul governo e sulla riforma fiscale
La premier ha poi rassicurato sulla stabilità del governo, rispondendo con una battuta alla domanda sulle liti nel governo: “Litighiamo tutti i giorni, litighiamo la mattina e beviamo un bicchiere di vino insieme la sera”. “No, non litighiamo”, ha poi precisato, “qualche inciampo c’è è fisiologico ma sappiamo che cosa gli italiani sperano e si aspettano. Il governo non cadrà”.
La Meloni ha inoltre difeso la riforma fiscale del governo, ribadendo che l’obiettivo è quello di abbassare le tasse a tutti, partendo da chi ha più bisogno. “Abbiamo fatto una riforma fiscale il cui obiettivo è abbassare le tasse a tutti partendo da chi ha più bisogno. Ma girano castronerie totali, gira questa bufala della tassazione al 56%. Non abbiamo aumentato le tasse…”
L’offerta di Unicredit su Banco Bpm e la situazione di Monte dei Paschi di Siena
La premier ha poi commentato l’offerta di Unicredit su Banco Bpm, definendola “un’operazione di mercato”. “L’operazione è un’operazione di mercato, dopodiché il governo ha degli strumenti per intervenire qualora dovesse rilevare che l’operazione non rientra nell’ambito dell’interesse nazionale. Ma questo è un file che sta seguendo il ministro Giorgetti, mi fido molto del suo giudizio sulla materia e quindi facciamo delle valutazioni assolutamente neutrali, ma nell’interesse nazionale italiano”.
La Meloni ha poi ricordato la situazione di Monte dei Paschi di Siena, sottolineando il lavoro svolto dal governo per risanare l’istituto e metterlo in parte sul mercato. “Abbiamo discusso per anni di una Monte dei Paschi di Siena che drenava i soldi dei cittadini perché dovevamo salvare Monte dei Paschi di Siena: è stato fatto un lavoro molto importante anche da questo governo, Monte dei Paschi è stata risanata, è stata per parti messa sul mercato, il 15% è stato venduto non più tardi di poche settimane fa e chiaramente rientra all’interno di questa strategia, all’interno di questa partita. Le politiche fatte in maniera seria poi danno dei risultati di sistema”.
La sfida del governo Meloni
Le dichiarazioni della premier Meloni evidenziano la complessità del panorama politico italiano, con la necessità di affrontare sfide economiche e sociali importanti. La questione Stellantis pone in primo piano il tema del lavoro e della tutela dell’occupazione, mentre il confronto con Landini evidenzia le tensioni tra governo e sindacati. La Meloni cerca di rassicurare sull’unità del governo e sulla sua capacità di portare avanti la riforma fiscale, ma le sfide che attendono l’esecutivo sono numerose e richiedono un’azione politica incisiva.