La fine di un’epoca a Pontedera
Un pezzo di storia italiana si appresta a lasciare Pontedera (Pisa): dopo 76 anni di produzione, l’Ape Piaggio non sarà più realizzata nello stabilimento toscano. La decisione, comunicata ai sindacati nei giorni scorsi, è stata presa in seguito alle nuove normative europee sulle emissioni, che rendono impossibile la produzione del modello attuale in Italia.
L’Ape, progettata dall’ingegnere Corradino D’Ascanio nel secondo dopoguerra, ha conquistato un posto speciale nel cuore degli italiani e non solo. Il suo design iconico e la sua praticità l’hanno resa un mezzo di trasporto versatile, utilizzato per il lavoro, per il trasporto di merci e per la mobilità urbana.
Un futuro in India
Ma la storia dell’Ape non finisce qui. La celebre tre ruote vivrà una seconda vita in India, dove è già prodotta da anni. La produzione sarà concentrata esclusivamente in India, sia per il mercato locale che per quello africano, dove i vincoli sulle emissioni sono meno stringenti.
Questa decisione non è stata vista come una delocalizzazione, ma come una riconversione industriale. Piaggio sta infatti investendo nella produzione del Porter elettrico a Pontedera, un furgone che dovrebbe sostituire l’Ape nella gamma di veicoli commerciali.
Le reazioni dei sindacati
I sindacati, pur non essendo stati colti di sorpresa dalla decisione, hanno espresso il loro dispiacere per la fine di un’epoca. Angelo Capone, segretario Fiom Pisa, ha definito la scelta come “in qualche modo obbligata”, evidenziando le difficoltà di adattare l’Ape alle nuove normative sulle emissioni.
Anche Samuele Nacci, segretario provinciale Uilm, ha espresso rammarico per la perdita di un simbolo italiano, sottolineando che “con le attuali normative non ci sono più margini per produrre in Italia”.
Flavia Capilli, segretaria regionale Fim Cisl, ha sottolineato la preoccupazione iniziale, ma ha espresso fiducia negli investimenti su altri modelli e nella riorganizzazione delle linee di produzione.
Il futuro dello stabilimento
Al momento non sembrano esserci particolari preoccupazioni per quanto riguarda le ricadute occupazionali, nonostante l’annuncio della cassa integrazione per tre settimane dal 2 dicembre per quasi 1.100 lavoratori dello stabilimento. Tuttavia, i sindacati hanno espresso la necessità di avere maggiori informazioni sul futuro dello stabilimento e sui nuovi prodotti che saranno sviluppati.
La decisione di ‘pensionare’ l’Ape segna un momento di cambiamento per lo stabilimento di Pontedera, ma apre anche la porta a nuove opportunità. La produzione del Porter elettrico e lo sviluppo di nuovi modelli potrebbero contribuire a mantenere l’occupazione e a consolidare il ruolo dello stabilimento come centro di eccellenza per la produzione di veicoli commerciali.
Un addio amaro, ma non un punto finale
L’addio all’Ape Piaggio in Italia è un evento che suscita un mix di emozioni. Da un lato, c’è il rammarico per la fine di un’epoca e la perdita di un simbolo italiano. Dall’altro, c’è la consapevolezza che le normative europee sulle emissioni hanno reso inevitabile questa scelta. Il futuro dell’Ape in India rappresenta una continuazione della sua storia, anche se in un contesto diverso. La speranza è che la riconversione industriale dello stabilimento di Pontedera porti nuove opportunità di lavoro e di crescita, e che il nome Piaggio continui a essere sinonimo di innovazione e di qualità nel settore dei veicoli commerciali.