Un altro suicidio in carcere, il bilancio sale a 83 nel 2023
Un uomo di 46 anni, detenuto in attesa di giudizio per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, si è tolto la vita nella sua cella il 12 novembre scorso. Immediatamente soccorso, era stato condotto in ospedale in fin di vita. Nel pomeriggio di ieri, 22 novembre, sono terminate le sue sofferenze.
Con questo nuovo decesso, il numero dei suicidi in carcere dall’inizio dell’anno sale a 83, un dato allarmante che evidenzia la gravità della situazione all’interno delle strutture penitenziarie italiane.
La denuncia della UilPa Polizia Penitenziaria
Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria, ha espresso forte preoccupazione per la situazione, denunciando il grave sovraffollamento e la carenza di personale all’interno delle carceri italiane.
“Sono ormai 16mila i detenuti oltre i posti disponibili e più di 18mila le unità mancanti al fabbisogno della Polizia penitenziaria, peraltro mal organizzata e scarsamente equipaggiata”, ha dichiarato De Fazio. “Solo questo dovrebbe indurre il ministro della Giustizia Carlo Nordio e l’intero Governo ad assumere provvedimenti tangibili e immediati. Invece, assistiamo ai soliti teatrini della politica e, al più, alla lettura di compitini con numeri fuorvianti in occasione di interrogazioni parlamentari, come da ultimo ieri pomeriggio a Montecitorio.”
Il triste record del 2022 e le preoccupazioni per il futuro
De Fazio ha ricordato che nel 2022, anno tristemente record, i suicidi in carcere furono 84. “Mancano 33 giorni alla fine dell’anno e, nostro malgrado, il periodo delle festività natalizie è spesso connotato dalla recrudescenza dei fenomeni autolesionistici e autosoppressivi”, ha affermato. “Temiamo che presto si supererà quel record già di per sé vergognoso per un paese civile. Auspichiamo un sussulto di coscienza nella presidente del Consiglio Giorgia Meloni, e in tutto l’esecutivo.”
La situazione critica del sistema penitenziario italiano
Il suicidio di questo detenuto è un’ulteriore drammatica conferma della situazione critica del sistema penitenziario italiano. Il sovraffollamento, la carenza di personale, le condizioni di detenzione spesso inadeguate e la mancanza di programmi di reinserimento sociale sono fattori che contribuiscono al crescente numero di suicidi in carcere.
La denuncia della UilPa Polizia Penitenziaria pone l’accento sulla necessità di un intervento urgente da parte del governo per affrontare la situazione in modo efficace e garantire la sicurezza e la dignità dei detenuti.
La necessità di un intervento urgente
La notizia del suicidio di un altro detenuto è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Il sistema penitenziario italiano è in una situazione di profonda crisi, con un sovraffollamento cronico e una carenza di personale che si riflette sulle condizioni di detenzione e sulle possibilità di reinserimento sociale dei detenuti. Il governo deve intervenire con urgenza per affrontare questa emergenza, garantendo la sicurezza e la dignità di tutti i detenuti.