Gravina ribadisce la sua candidatura: “Non mi hanno fermato le aggressioni”
Gabriele Gravina ha ufficializzato la sua ricandidatura alla presidenza della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) in un’intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’. Il dirigente ha affermato che la sua decisione non è stata facile, ma frutto di una profonda riflessione. Nonostante le recenti accuse e le pressioni ricevute, Gravina ha ribadito la sua determinazione a proseguire il suo percorso alla guida della FIGC.
“Mi ricandido. Non è stata una decisione facile, ma molto ponderata”, ha dichiarato Gravina. “Certe forme di aggressione che ho ricevuto nelle ultime settimane, e che non hanno precedenti in un paese civile come l’Italia, non mi hanno impedito di andare avanti. Si è fatto di tutto per indurmi a non candidarmi. Ma non mi conoscono. Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto.”
Gravina ribadisce la sua innocenza e la sua fiducia nella giustizia
Gravina ha ribadito la sua innocenza, sottolineando di non aver commesso alcun reato e di essere pronto a sottomettersi al giudizio della giustizia italiana. Il dirigente ha espresso la sua perplessità per il processo mediatico che lo ha coinvolto, evidenziando come la Procura di Perugia, il Gip e il Riesame di Roma abbiano certificato che è stato vittima di attività di dossieraggio illecita.
“Nonostante questo, si è imbastito un processo mediatico che mi lascia molto perplesso”, ha affermato Gravina. “Il pm ha già fatto per due volte richiesta di sequestro dei beni, e per due volte è stata rigettata. Sul piano giudiziario ne sono uscito indenne, eppure sono stato infangato.”
Gravina: “Ho un impegno morale con le componenti che mi hanno sempre sostenuto”
Gravina ha spiegato le motivazioni alla base della sua decisione di ricandidarsi, sottolineando l’impegno morale che lo lega alle componenti che lo hanno sempre sostenuto. Il dirigente ha affermato di essere stato tentato più volte di chiudere il suo impegno in FIGC, ma di aver deciso di portare a termine il percorso condiviso.
“Sono stato tentato più volte di chiudere il mio impegno in FIGC e l’avevo confidato ai responsabili delle componenti che mi hanno sempre sostenuto”, ha dichiarato Gravina. “Tuttavia, avevo un impegno morale con loro. Bisogna completare un percorso condiviso. È stata una scelta sofferta, non facile, ma responsabile.”
Gravina: “Sono certo che questa colata di fango si esaurirà”
Gravina si è detto fiducioso che la giustizia italiana farà chiarezza sulla sua posizione e che la colata di fango che lo ha colpito si esaurirà. Il dirigente ha ricordato che lo Statuto della FIGC prevede la non ammissibilità alla candidatura solo in caso di condanna definitiva superiore a un anno, e che al momento non c’è neppure una conclusione dell’indagine.
“Ho piena fiducia nella giustizia e sono certo che questa colata di fango si esaurirà”, ha affermato Gravina. “Lo Statuto prevede che non ci si possa candidare solo in caso di una condanna definitiva superiore a un anno. Per ora non c’è neppure una conclusione dell’indagine. Sono una persona perbene.”
Gravina: “Del Piero? Qualcuno lo deve candidare”
Infine, Gravina ha commentato la possibile candidatura di Alessandro Del Piero, dichiarando: “Del Piero? Qualcuno lo deve candidare.”
Un’elezione che si preannuncia complessa
La ricandidatura di Gravina si inserisce in un contesto complesso per la FIGC, con diverse questioni aperte e un clima di tensione. La decisione del dirigente di proseguire il suo percorso alla guida della Federazione, nonostante le accuse e le pressioni, dimostra la sua determinazione e la sua fiducia nella giustizia. L’elezione si preannuncia complessa, con possibili sfide provenienti da diverse figure del mondo del calcio italiano. Sarà interessante osservare come si svilupperà la campagna elettorale e quali saranno i temi centrali del dibattito.