Un film che racconta il tormento di un direttore d’orchestra
Il centro storico di Taggia, un pittoresco borgo ligure sulla riviera di ponente, si prepara a un’immersione nel passato, trasformandosi nel ghetto-lager di Terezin, nella Repubblica Ceca. Questo scenario insolito è il palcoscenico scelto per le riprese del film ‘Le Melodie del Bosco dei Faggi’, un progetto cinematografico che si preannuncia ricco di emozioni e riflessioni.
La pellicola, scritta e diretta dal regista e produttore Roberto Lippolis, con l’attore e membro di produzione Enzo Storico, vanta un cast di attori di fama internazionale. Tra questi, spiccano nomi come Nastassja Kinski, John Savage, Cassandra Gava e Vincent Spano. Quest’ultimi due erano presenti alla presentazione del progetto a Villa Nobel di Sanremo, che presto diventerà set cinematografico insieme a Villa Grock di Imperia.
La sceneggiatura del film, che ha vinto un bando della Regione Liguria e della Genova Liguria Film Commission, è incentrata sulla storia di un direttore d’orchestra di origine ceca, il cui tormento interiore è il filo conduttore della narrazione. Il protagonista, innamorato della riviera ligure, si trasferisce con sua moglie negli anni ’80, ma il suo passato lo perseguita. Attraverso i flashback, il film lo riporta al campo di concentramento di Terezin, una fortezza a sessanta chilometri da Praga che, durante l’occupazione nazista, fu utilizzata come luogo di prigionia per gli artisti ebrei cechi e austriaci.
“La storia, che ha nella musica il filo conduttore e la centralità di tutto il film, narra il tormento del protagonista: un direttore d’orchestra di origine ceca, innamorato della riviera ligure, dove si trasferisce a vivere con sua moglie negli anni ’80”, spiega Lippolis. “Questi tormenti, rivissuti attraverso dei flash back, lo riportano nel campo di concentramento di Terezin: una fortezza a sessanta chilometri da Praga che, durante l’occupazione nazista, venne utilizzata dai tedeschi come luogo di prigionia per gli artisti ebrei cechi e austriaci.”
Un’occasione per promuovere il territorio ligure
La scelta di girare il film in Liguria non è casuale. La regione, con le sue bellezze paesaggistiche e la sua storia, si presta come location ideale per produzioni cinematografiche. “La Liguria è un territorio meraviglioso, che si presta come location di film, come lo siamo stati in tante occasioni, anche per spot pubblicitari di grandi aziende internazionali”, commenta l’assessore regionale Marco Scajola. “È un’occasione straordinaria di promuovere il territorio e di far conoscere le bellezze della nostra terra.”
La Genova Liguria Film Commission, insieme alla Regione Liguria e agli enti locali, ha lavorato negli ultimi anni per far crescere il comparto audiovisivo ligure. I risultati sono evidenti: nel 2023 si sono registrate 335 produzioni, con un trend di crescita costante. “Negli ultimi anni Genova Liguria Film Commission, insieme a Regione Liguria e agli enti locali, ha fatto crescere il comparto audiovisivo ligure fino ad arrivare a 335 produzioni nel 2023 e dando segnali di crescita importanti di anno in anno”, sottolinea la presidente della Genova Liguria Film Commission Cristina Bolla.
Un cast internazionale e un progetto ambizioso
Il film ‘Le Melodie del Bosco dei Faggi’ si avvale di un cast internazionale di grande esperienza, tra cui Nastassja Kinski, John Savage, Cassandra Gava e Vincent Spano. Il cast completo comprende anche Enzo Storico, Andrea Bruschi, Giorgia Wurth, Antonella Salvucci, Danny Kamensky, Riccardo Campione e Casper Kellndorfer.
Le riprese del film sono iniziate e proseguiranno fino al 7 dicembre. La produzione tornerà poi nel Ponente ligure, tra febbraio e marzo, per concludere le scene. Il film, che ha ottenuto il contributo della finanziaria Filse, si preannuncia come un progetto ambizioso, in grado di coniugare storia, musica e arte in un racconto che promette di emozionare e coinvolgere il pubblico.
Un omaggio alla musica e alla memoria
‘Le Melodie del Bosco dei Faggi’ si presenta come un film che non solo racconta una storia di tormento e di memoria, ma che celebra la musica come linguaggio universale e come strumento di espressione di emozioni profonde. La scelta di ambientare alcune scene nel campo di concentramento di Terezin, un luogo simbolo di sofferenza e di privazione, rende il film ancora più significativo. Il film sembra voler essere un omaggio alla musica come forza di resistenza e di speranza, e un monito contro l’indifferenza e l’oblio.