Un Festival intimo e personale
Il prossimo Festival di Sanremo si preannuncia come un viaggio intimo e personale, un micromondo fatto di famiglie e rapporti umani. Lo ha rivelato Carlo Conti, direttore artistico della kermesse, in un’intervista al podcast ‘Pezzi: dentro la musica’.
Conti ha descritto i brani selezionati come un’immersione nel mondo che ci circonda, lontano dai grandi temi come la guerra e l’immigrazione. Le canzoni, secondo il direttore artistico, si concentrano su temi più intimi e personali, come le relazioni familiari e i legami tra le persone.
“In questi 20 c’è grande tendenza di mercato, qualche cosa che non ti aspetti, qualche brano importante per contenuto, quello che è arrivato musicalmente dai cantautori non è più un macromondo, non vanno a parlare di guerra e immigrazione, più del mondo che ci circonda, è tutto molto intimo” ha affermato Conti.
Un numero di canzoni tra 24 e 40
Il numero di canzoni che saranno presentate al Festival è ancora da definire, ma si stima che sarà compreso tra 24 e 40. Conti ha già selezionato una ventina di brani, ma ne rimangono altri 20 da valutare per completare la rosa finale.
“Poi ci sono almeno altri 20 brani da cui devo tirare fuori l’altro gruppetto” ha spiegato Conti ai giornalisti Luca Dondoni, Andrea Laffranchi e Paolo Giordano.
Un’anteprima di Sanremo 2024
Le dichiarazioni di Carlo Conti offrono un’anteprima di quello che potrebbe essere il Festival di Sanremo 2024. La scelta di focalizzarsi su temi intimi e personali potrebbe dare un nuovo volto alla kermesse, rendendola più vicina al pubblico e alle sue esperienze quotidiane.
Sarà interessante scoprire come le canzoni selezionate si confronteranno con la tradizione del Festival e come il pubblico risponderà a questa nuova direzione artistica.
Un Festival intimo e personale: un’opportunità per la musica italiana?
La scelta di Carlo Conti di focalizzarsi su temi intimi e personali per il Festival di Sanremo potrebbe essere un’opportunità per la musica italiana. Potrebbe essere un modo per riportare al centro del palcoscenico la musica di qualità, quella che parla di emozioni e sentimenti, di relazioni umane e di esperienze quotidiane. Il rischio, però, è quello di creare un Festival troppo introspettivo e poco coinvolgente per il pubblico. Sarà interessante vedere come il pubblico risponderà a questa nuova direzione artistica.