Un film che fa riflettere
Il film ‘Un mondo a parte’ di Riccardo Milani, che racconta la lotta per salvare l’unica scuola di un piccolo centro abruzzese di montagna, ha suscitato un forte impatto emotivo tra i docenti romani che hanno assistito alla proiezione. La commedia amara, interpretata da Virginia Raffaele e Antonio Albanese, ha acceso un dibattito sul futuro della scuola in Italia e ha dato vita a un movimento che punta a coinvolgere studenti e istituzioni.
La testimonianza dell’insegnante di un istituto nel quartiere romano di Monteverde, che ha definito il film “scritto sulla nostra scuola”, ha espresso uno stato d’animo collettivo. “Abbiamo prime classi di 12 bambini e anche noi ‘attingiamo’ dal campo rom. La nostra comunità ogni anno è impegnata in questa lotta”, ha detto l’insegnante, sottolineando le difficoltà che molte scuole italiane affrontano a causa dello spopolamento e della mancanza di risorse.
Il regista, durante la proiezione, ha sottolineato l’autenticità del racconto e ha ricordato che il film descrive una realtà durissima di un mondo della scuola che nelle grandi città e nei piccoli centri ha perso autorevolezza. “Penso che sia il più drammatico dei film che ho fatto. L’idea nasce dal fatto che il mestiere dell’insegnante è fondamentale. Conosco bene quelle zone e ho visto insegnanti fare 150-200 chilometri al giorno per fare il loro lavoro con la consapevolezza che non è solo la difesa di un posto, ma di una funzione appunto sempre meno considerata. Il rischio più grave è che ci si abitui al peggio e questo non deve succedere”, ha detto Milani.
Un movimento dal basso
Dal film nasce un movimento che la casa di produzione Medusa e Alice nella Città vogliono promuovere, annunciando proiezioni in tutta Italia da settembre alla fine dell’anno e invitando a produrre video e documenti con gli studenti per arrivare a una “lettera aperta” alle istituzioni con la richiesta di azioni concrete.
“Un mondo a parte è diventato qualcosa di più di un film, è un piccolo caso, un modello”, hanno rimarcato i promotori di Alice nella Città. “Voi docenti siete un tassello fondamentale. Portandolo nelle scuole pensiamo di coinvolgervi perché arrivi direttamente ai ragazzi. Con Medusa vogliamo creare la ‘cassetta degli attrezzi’ di un movimento dal basso che possa battere un colpo”.
Il movimento punta a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul problema dello spopolamento delle scuole e sulla necessità di investire in un’istruzione di qualità per tutti. Gli studenti saranno chiamati a esprimere la loro opinione e a partecipare attivamente alla creazione di un futuro migliore per la scuola italiana.
L’importanza dell’inclusione
Durante la proiezione, la dirigente di una scuola per sordi ha lanciato un appello all’inclusione: “I film devono essere fruibili da tutti”, ha detto, sottolineando che ‘Un mondo a parte’ non era sottotitolato. “Curate questo aspetto, vi prego”, ha aggiunto.
La richiesta della dirigente è un chiaro segnale della necessità di rendere accessibile la cultura e l’istruzione a tutti, indipendentemente dalle disabilità. Il movimento nato da ‘Un mondo a parte’ potrebbe essere un’occasione per promuovere l’inclusione e la diversità anche nel mondo della scuola.
Riflessioni sul futuro della scuola
‘Un mondo a parte’ solleva importanti questioni sul futuro della scuola in Italia. Lo spopolamento, la mancanza di risorse e la crescente difficoltà di accesso all’istruzione sono problemi che richiedono un’attenzione urgente. Il film, attraverso la sua storia toccante e realistica, ci invita a riflettere sul valore della scuola e sulla necessità di garantire un’istruzione di qualità a tutti i bambini e i ragazzi, indipendentemente dal luogo in cui vivono. Il movimento che nasce dal film potrebbe essere un’occasione per promuovere un dibattito costruttivo e per trovare soluzioni concrete ai problemi che affliggono la scuola italiana.