L’emendamento bocciato
L’emendamento presentato dalla Lega per tagliare il canone Rai di 20 euro è stato bocciato in Commissione con 12 voti contrari e 10 a favore. A votare contro l’emendamento, oltre alle opposizioni, è stato Forza Italia, che ha motivato la sua scelta con la convinzione che il taglio non sarebbe stato utile ad abbassare la pressione fiscale. Il vicepremier Antonio Tajani ha sottolineato la necessità di trovare 430 milioni di euro dal bilancio per finanziare la Rai, sostenendo che con quei soldi si potrebbero tagliare le tasse in modo più efficace.
Le reazioni della politica
La premier Meloni ha minimizzato l’accaduto, definendolo “schermaglie” e negando la presenza di un “inciampo” all’interno del governo. Il vicepremier Matteo Salvini ha ribadito che la maggioranza è “sempre stata coerente” e che non c’è nessun problema, mentre il ministro dei Trasporti ha affermato che l’abbassamento del canone Rai è un obiettivo del centrodestra, ma che se Forza Italia non lo vuole, si lavorerà su altri fronti. Il Pd, attraverso la segretaria Elly Schlein, ha accusato la maggioranza di essere “in frantumi” e di essere “allo sbando”, mentre il leader del M5s Giuseppe Conte ha definito l’unità professata da Meloni “un altro film di fantascienza” e ha chiesto alla premier di chiarire se la maggioranza esista ancora.
Un segnale di fragilità?
La bocciatura dell’emendamento sul taglio del canone Rai è un segnale di fragilità della maggioranza, che si conferma divisa su temi cruciali. La scelta di Forza Italia di votare contro l’emendamento, insieme alle opposizioni, evidenzia le tensioni all’interno del governo e solleva dubbi sulla tenuta della maggioranza. Il Pd e il M5s hanno colto l’occasione per attaccare il governo, accusandolo di essere incapace di governare e di non occuparsi dei problemi reali degli italiani. La premier Meloni dovrà ora affrontare la sfida di ricompattare la maggioranza e di dimostrare la sua capacità di governare in un contesto politico sempre più complesso.
Un segnale di fragilità?
La bocciatura dell’emendamento sul taglio del canone Rai è un segnale di fragilità della maggioranza, che si conferma divisa su temi cruciali. La scelta di Forza Italia di votare contro l’emendamento, insieme alle opposizioni, evidenzia le tensioni all’interno del governo e solleva dubbi sulla tenuta della maggioranza. Il Pd e il M5s hanno colto l’occasione per attaccare il governo, accusandolo di essere incapace di governare e di non occuparsi dei problemi reali degli italiani. La premier Meloni dovrà ora affrontare la sfida di ricompattare la maggioranza e di dimostrare la sua capacità di governare in un contesto politico sempre più complesso.