L’aumento del costo e i rischi di superare i vincoli europei
L’annuncio dell’aggiornamento del costo del Ponte sullo Stretto a 13,5 miliardi di euro, comunicato dall’amministratore delegato dello Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha suscitato preoccupazioni in merito al rispetto dei vincoli europei sulla spesa. Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha espresso la sua preoccupazione, affermando che l’aumento del costo “accresce i rischi” di superare i limiti imposti dall’Unione Europea, che non consentono di superare il 50% della spesa originaria del progetto dell’appalto. Busia ha sottolineato che questa è una questione che ha evidenziato sin dall’inizio del progetto.
La mancanza di un progetto esecutivo completo
Un’ulteriore preoccupazione espressa da Busia è la mancanza di un progetto esecutivo completo dell’opera. Questo, secondo il presidente dell’Anac, rende difficile stimare con precisione il costo finale dell’opera. Busia ha affermato che “il legislatore ha scelto di non avere il progetto esecutivo complessivo dell’opera, per cui oggi non conosciamo se, come e quanto costerà nel dettaglio tutta l’opera”.
Considerazioni personali
La questione del Ponte sullo Stretto è complessa e suscita da sempre un acceso dibattito. La mancanza di un progetto esecutivo completo, come sottolineato da Busia, è un fattore di incertezza che rende difficile valutare con precisione i costi e i rischi dell’opera. È fondamentale che il processo decisionale sia trasparente e che i cittadini siano informati in modo chiaro e completo sulle diverse implicazioni del progetto. La sostenibilità economica e ambientale del Ponte sullo Stretto deve essere attentamente valutata, tenendo conto anche delle potenziali conseguenze per il territorio e per l’ambiente.