Un’inaugurazione coraggiosa e audace
Il Teatro Massimo di Palermo ha inaugurato la Stagione 2024-2025 con un’opera contemporanea, “Le Grand Macabre” di Gyorgy Ligeti. Una scelta coraggiosa e audace, soprattutto per l’ultima inaugurazione del direttore musicale Omer Meir Wellber, che ha voluto fortemente questa opera. Wellber ha definito l’esperienza come un “gioco per bambini”, un’ora e mezza di teatro che invita il pubblico a immergersi in un mondo di dissonanze e sarcasmo.
“Le Grand Macabre”: un’opera profetica
“Le Grand Macabre” è un’opera profetica che descrive la crudeltà del regime sovietico, il controllo spietato degli ungheresi e di tutto l’Est, con la morte, la guerra e il degrado politico e morale come temi centrali. Ligeti, autore di riferimento dell’avanguardia musicale del secondo ‘900, ha anticipato con questa opera la realtà di oggi. La regia di Barbora Horakova, fedele al pensiero di Ligeti, ha saputo restituire al pubblico questo mondo con il massimo sarcasmo.
Un’esperienza scenica e vocale impegnativa
I cantanti, sottoposti a una fatica scenica e vocale non facile d’affrontare, hanno saputo interpretare con bravura i ruoli dell’opera. Il coro, con il suo inno al “grande leader”, rimanda al desiderio di avere un uomo forte al comando, un tema sempre attuale. Wellber ha dimostrato con questa opera la crescita dell’orchestra sotto la sua guida.
Un’opera che invita alla riflessione
“Le Grand Macabre” è un’opera che invita alla riflessione, che fa pensare al mondo di oggi e ai suoi problemi. Le dissonanze musicali, il sarcasmo e la critica sociale rendono l’opera un’esperienza coinvolgente e stimolante.
Un’opera che fa riflettere sul presente
“Le Grand Macabre” è un’opera che fa riflettere sul presente, sui temi della politica, della guerra e della morte. La scelta di inaugurare la stagione con questa opera dimostra la volontà del Teatro Massimo di Palermo di proporre un teatro di qualità e di attualità, che non si limita a riproporre il repertorio classico, ma che affronta le grandi questioni del nostro tempo.