Violenza in escalation a Culiacán
La situazione a Culiacán, capitale dello stato messicano di Sinaloa, è tutt’altro che pacifica. Nelle ultime 24 ore, la città è stata teatro di diversi scontri armati che hanno causato la morte di almeno sette persone. Il bilancio include anche due dispersi, una casa data alle fiamme e circa 80 telecamere di sicurezza distrutte. Di fronte alla crescente ondata di violenza, le università di Culiacán hanno preso la decisione di sospendere le lezioni in presenza, mentre le autorità statali hanno comunicato che le scuole rimarranno aperte per chi desidera frequentarle.
Il governatore minimizza la situazione
Di fronte a questa escalation di violenza, il governatore di Sinaloa, Rubén Rocha Moya, ha adottato una strategia di minimizzazione, definendo gli eventi come “episodi di violenza isolati”. Questa linea di comunicazione, secondo il quotidiano spagnolo El País, è stata mantenuta fin dall’inizio degli scontri, lo scorso 9 settembre. Tuttavia, la realtà sul campo racconta una storia ben diversa, con una violenza che sembra non avere fine.
La guerra per il controllo del cartello di Sinaloa
Alla base di questa spirale di violenza ci sono due fazioni che si stanno combattendo per il controllo del cartello di Sinaloa: i Chapitos, i figli di Joaquín ‘El Chapo’ Guzmán Loera, e i fedeli di El Mayo Zambada. Entrambi i boss che hanno fondato il cartello di Sinaloa si trovano attualmente in carcere negli Stati Uniti: El Chapo condannato all’ergastolo, El Mayo in attesa del processo. La lotta per il potere tra queste due fazioni sembra non avere fine, alimentando la violenza che sta affliggendo Culiacán.
Un contesto di instabilità
La situazione a Culiacán è un chiaro esempio della fragilità del contesto messicano, dove la lotta tra cartelli della droga e le autorità è una costante. La minimizzazione della violenza da parte del governatore Rocha Moya è un segnale preoccupante, che rischia di alimentare la spirale di violenza e di non dare voce alle vittime. È necessario un intervento deciso da parte delle autorità per ristabilire l’ordine e la sicurezza nella città, garantendo la protezione dei cittadini e il rispetto dello stato di diritto.