Un viaggio accessibile nel mondo dei miti greci
Il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma ospita la mostra “Miti greci per principi dauni”, un’esposizione di 25 reperti tra cui un importante gruppo di vasi apuli ed attici a figure rosse, restituiti dall’Altes Museum di Berlino. La mostra si distingue per un allestimento innovativo che punta all’iper-accessibilità, con l’obiettivo di rendere fruibile l’esperienza a tutti i tipi di pubblico.
I visitatori vengono accolti in un ambiente buio in cui i vasi vengono illuminati a turno da un fascio di luce, accompagnando il racconto dei miti raffigurati. Il viaggio nel mondo dei miti greci è reso ancora più coinvolgente grazie a sistemi di narrazione mutuati dal mondo del gaming e del cinema, con grandi schermi che offrono un’esperienza contemporanea e fruibile da tutti.
Per facilitare la comprensione dei contenuti, la mostra offre pannelli esplicativi con brevi approfondimenti tematici dei video, arricchiti dalla traduzione supportata dall’Associazione Nazionale di Famiglie e Persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo. I testi sono disponibili in Easy to read e in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), destinati a persone con bisogni comunicativi complessi.
L’allestimento prevede anche l’utilizzo del linguaggio Lis e dei sottotitoli in inglese per gli stranieri, garantendo un’esperienza inclusiva a tutti i visitatori.
La restituzione dei reperti e il programma di prestiti
La mostra “Miti greci per principi dauni” nasce da una felice operazione di diplomazia culturale: i reperti esposti erano stati trafugati dal noto trafficante d’arte Giacomo Medici e rivenduti in Svizzera, prima di essere acquisiti dall’Altes Museum di Berlino. La restituzione di questi beni è stata definita dal direttore generale musei e curatore della mostra, Massimo Osanna, come “una restituzione in linea con una politica trasparente di gestione dei beni archeologici nell’interesse comune di difenderli dal traffico illecito, dai saccheggi e dagli scavi illegali”.
In cambio della restituzione, l’Italia ha concesso un programma di prestiti a lungo termine, normati da un accordo culturale internazionale, che prevede il trasferimento in Germania per otto anni (4+4) di alcune opere italiane provenienti dai Parchi archeologici di Paestum e Velia e dal Museo archeologico nazionale di Napoli. Tra le opere in prestito ci sono due lastre funerarie provenienti dalle tombe dipinte dai lucani conservate nei depositi di Paestum e un elmo e una corazza custodite nei depositi del Mann, datati tra il IV e il III secolo a.C.
Le lastre funerarie, sul modello della famosa tomba del tuffatore, raccontano il ritorno di un guerriero e scene di lotte e duelli. L’elmo e la corazza, che mostra in rilievo una testa d’Atena, sono esemplari di provenienza magnogreca.
Un progetto espositivo innovativo
La mostra “Miti greci per principi dauni” rappresenta un esempio di come la tecnologia e l’innovazione possano essere utilizzate per rendere la cultura accessibile a tutti. Il progetto espositivo, che rientra in una linea di intervento del Mic, punta a “declinare a 360 gradi” l’accessibilità, garantendo un’esperienza coinvolgente e fruibile da tutti.
L’utilizzo di video esplicativi, pannelli con testi in Easy to read e Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), sistemi di narrazione mutuati dal mondo del gaming e del cinema, il linguaggio Lis e i sottotitoli in inglese, contribuiscono a creare un ambiente inclusivo e accessibile a tutti i visitatori.
La mostra “Miti greci per principi dauni” rappresenta un passo avanti nell’ambito della museografia, dimostrando come l’innovazione possa essere utilizzata per rendere la cultura accessibile a tutti, indipendentemente dalle proprie capacità e abilità.
Un passo verso l’inclusione culturale
La mostra “Miti greci per principi dauni” rappresenta un esempio di come l’innovazione tecnologica e l’attenzione all’accessibilità possano contribuire a rendere la cultura fruibile a tutti. L’utilizzo di strumenti e linguaggi diversi per raccontare i miti greci dimostra la volontà di abbattere le barriere che spesso impediscono la fruizione della cultura, creando un ambiente inclusivo e aperto a tutti. Questo tipo di approccio è fondamentale per promuovere la conoscenza e l’apprezzamento della cultura in tutte le sue forme, rendendola accessibile a tutti, indipendentemente dalle proprie capacità e abilità.