L’accusa di terrorismo e la nuova legge
Il ministro dell’Interno del Venezuela, Diosdado Cabello, ha annunciato che la leader dell’opposizione Maria Corina Machado sarà processata per terrorismo in contumacia. La notizia è stata data durante una riunione del partito socialista unito del Venezuela al potere. Cabello ha affermato che l’impunità per Machado e per coloro che “generano violenza e chiedono sanzioni” è finita. La nuova legge, chiamata Ley Libertador, sarà approvata questa settimana dal Parlamento di Caracas e prevede pene severe. Tra queste, la condanna in contumacia, la confisca dei beni, 30 anni di carcere estendibili all’ergastolo e l’interdizione politica a vita. Cabello ha anche affermato che Machado è già stata squalificata a vita. “Se invocate un’invasione contro il vostro paese, immaginatevi cosa sarebbe (il Venezuela) con lei alla guida… Il popolo deve capire che l’impunità qui è finita e quello che lei sta facendo promuovendo leggi contro il Venezuela deve avere un costo e lei deve sentire che questo costo è alto”, ha concluso Cabello.
Le accuse di Machado e la sua posizione
Machado ha appoggiato una nuova proposta di legge bipartisan recentemente approvata dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti che inasprisce le sanzioni contro chi fa affari con il governo del Venezuela. Cabello, che ieri aveva anche accusato la leader dell’opposizione di finanziare il suo movimento politico con il narcotraffico, ha poi suggerito agli oppositori di combattere il chavismo (il governo del Venezuela) con le armi da fuoco: “tutti loro dovrebbero andare alla guerra, fare la guerriglia ma perché non lo fanno? Perché per loro la politica è solo business”.
Considerazioni personali
L’annuncio del processo in contumacia per Maria Corina Machado è un’ulteriore escalation della repressione politica in Venezuela. La legge Ley Libertador, con le sue pene severe, sembra essere un tentativo di intimidire l’opposizione e di silenziare le voci critiche nei confronti del governo. La situazione politica in Venezuela è sempre più tesa e la repressione nei confronti dell’opposizione sembra non avere limiti. È importante ricordare che la libertà di espressione e il diritto di critica sono fondamentali per una democrazia sana. La comunità internazionale dovrebbe continuare a monitorare la situazione in Venezuela e a denunciare le violazioni dei diritti umani.