Grillo rimette in discussione la Costituente: un colpo di scena che riapre la guerra interna al M5S
Meno di ventiquattro ore dopo la chiusura della Costituente, Beppe Grillo ha sferrato un attacco inaspettato al Movimento 5 Stelle, chiedendo la ripetizione delle votazioni. Questa mossa, interpretata come un tentativo di sabotaggio da parte di Giuseppe Conte, rimette in discussione le decisioni degli iscritti, tra cui la cancellazione del ruolo di garante, la modifica del simbolo e la revisione dei poteri del presidente. La richiesta di Grillo si basa su una clausola presente nel vecchio statuto, che consentirebbe la ripetizione delle votazioni in caso di contestazioni. Conte, pur potendo contestare legalmente la clausola, ha preferito optare per una nuova votazione online, ribadendo la sua fiducia nella democrazia e nella partecipazione degli iscritti. “Beppe Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio – ha scritto Conte sui social – ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio statuto. Potremmo contestare questa vecchia clausola e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale”, ma “il ruolo dell’azzeccagarbugli lo lascio a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo.”
Il quorum come arma a doppio taglio: il rischio di un’astensione di massa
La ripetizione delle votazioni presenta un’incognita per Conte: il quorum. La validità del voto è subordinata alla partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto. Il rischio di un’astensione di massa, soprattutto dopo la recente partecipazione alla prima votazione, è reale, soprattutto se Grillo e i suoi sostenitori promuovessero una strategia di sabotaggio. Il quorum è stato un tema centrale anche nelle dichiarazioni di Danilo Toninelli, ex ministro e membro del collegio dei probiviri M5s, da sempre vicino a Grillo. Toninelli ha affermato che “il 30% di quelli che hanno votato contro l’eliminazione del garante non voterà e non è detto che raggiungano il quorum”. Questa prospettiva alimenta le preoccupazioni di Conte, che vede in questa mossa di Grillo un tentativo di ribadire la sua influenza sul Movimento, a discapito della volontà degli iscritti.
Il futuro del M5S in bilico: Grillo e Conte si confrontano in una battaglia politica senza esclusione di colpi
L’esito della Costituente e la successiva richiesta di Grillo hanno riaperto la guerra interna al M5S. Conte ha definito la mossa di Grillo come un “cortocircuito” che mira alla difesa di un “conflitto di interesse”, visto che in ballo ci sono le prerogative di garante. “Come già nei precedenti tentativi di sabotaggio – ha scritto Conte – ci sta dicendo che non conta più la regola democratica uno vale uno, perché c’è uno che vale più di tutti gli altri messi assieme”. La battaglia politica tra Grillo e Conte si è intensificata, con Grillo che potrebbe presentare una nuova forza politica con il simbolo M5S alle prossime elezioni. Questo scenario, che mette in discussione il futuro del M5S, ha suscitato preoccupazione negli alleati del campo largo, che osservano con apprensione la situazione.
Il M5S verso un’alleanza progressista? L’esito della Costituente e le possibili alleanze
Nonostante la battaglia interna, l’esito della Costituente ha confermato la natura progressista del M5S, dando mandato a Conte di trattare per le alleanze. La richiesta di Grillo non incide su questa parte della votazione, ma un’eventuale ribaltamento delle decisioni prese potrebbe avere un impatto significativo sull’assetto del M5S. Malgrado le speranze di un’accelerazione del campo largo da parte di Pd e Avs, il M5S ha chiarito che, pur essendo aperto al dialogo, non intende necessariamente un’alleanza strutturale. Il futuro del Movimento 5 Stelle rimane incerto, con la guerra interna che potrebbe avere ripercussioni significative sulle prossime elezioni e sulle alleanze politiche.
Un’opportunità per il M5S?
La battaglia interna al M5S, pur essendo un momento di grande incertezza, potrebbe rappresentare un’opportunità per il Movimento. La ripetizione delle votazioni potrebbe permettere agli iscritti di esprimere con maggiore chiarezza la loro volontà, contribuendo a definire il futuro del M5S e il suo ruolo nel panorama politico italiano. La possibilità di un’alleanza con il campo largo, pur non essendo scontata, potrebbe aprire nuove prospettive per il Movimento, consentendogli di ampliare il suo bacino elettorale e di dare voce a un’ampia fetta di popolazione.