L’Ue si rivolge al Wto contro i dazi cinesi sul brandy
L’Unione Europea ha deciso di ricorrere all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per contestare i dazi provvisori imposti dalla Cina sulle importazioni di brandy dall’Europa. Bruxelles ha espresso la sua “ferma convinzione” che le tariffe imposte da Pechino “non siano in linea con le norme del Wto”.
In una nota, la Commissione europea ha sottolineato che la Cina “non ha dimostrato che vi siano minacce di danno per la sua industria del brandy” e che la decisione cinese si basa su “prove insufficienti”.
La Commissione europea ha dunque deciso di presentare un ricorso al Wto per cercare una soluzione mediata alla controversia. La Cina avrà ora dieci giorni di tempo per rispondere al ricorso dell’Ue.
Le ragioni dell’Ue
La decisione dell’Ue di ricorrere al Wto si basa sulla convinzione che le tariffe imposte dalla Cina siano illegittime e non giustificate. La Commissione europea sostiene che la Cina non ha fornito prove sufficienti per dimostrare che le importazioni di brandy dall’Europa rappresentino una minaccia per la sua industria nazionale.
Secondo Bruxelles, la decisione cinese si basa su “prove insufficienti” e non rispetta le norme del Wto. L’Ue ritiene che le tariffe siano un ostacolo al libero commercio e che danneggino l’industria del brandy europea.
Un conflitto commerciale in crescita
Questo caso rappresenta un’ulteriore escalation del conflitto commerciale tra l’Ue e la Cina. Negli ultimi anni, le due potenze economiche hanno avuto diversi scontri su questioni di commercio internazionale, con l’Ue che ha accusato la Cina di pratiche commerciali sleali. Questo caso potrebbe avere un impatto significativo sulle relazioni commerciali tra i due blocchi, con il rischio di un’ulteriore escalation del conflitto. Sarà interessante vedere come si evolverà la situazione e quali saranno le conseguenze per il settore del brandy europeo.