‘Volver’: la fine di un’epoca per il Commissario Ricciardi
Il 26 novembre, con l’uscita di “Volver”, si conclude la trilogia del tango dedicata al Commissario Ricciardi, ambientata nell’Italia del 1939-40. Il romanzo, pubblicato da Einaudi Stile Libero Big, segna un punto di svolta nella saga del commissario napoletano, che si ritrova a dover affrontare un passato che lo perseguita. Siamo nel luglio del ’40, la guerra è appena scoppiata e Ricciardi, preoccupato per la figlia Marta e per i suoceri di origine ebraica, trasferisce la famiglia a Fortino, nel Cilento, il paese dove è nato. “Volver” è un romanzo che si divide in due parti: una ambientata nel Cilento, con Ricciardi, Marta, i suoceri e l’altra ambientata a Napoli, con Bambinella, Bianca e gli altri personaggi della serie. Il commissario non indaga su un delitto, ma si confronta con la sua storia familiare, in un viaggio alla scoperta di un passato che credeva di aver lasciato alle spalle. “Per lo meno il delitto su cui indaga è avvenuto 34 anni prima. È una ricerca di Ricciardi all’interno della sua famiglia di origine che si era lasciato alle spalle” sottolinea De Giovanni.
Un futuro incerto per Ricciardi, ma non per la sua storia
“Volver” segna la fine di un’epoca per il Commissario Ricciardi, ma non necessariamente la fine della sua storia. De Giovanni, in un’intervista all’ANSA, ha dichiarato: “Non è un addio. Volver chiude la trilogia del tango. Tutto è andato secondo i piani. Potrei tornare a raccontare Ricciardi, ma non prima degli Anni Cinquanta”. Lo scrittore ha spiegato che “Con Volver chiudo questa linea di racconto di Ricciardi fino alla seconda guerra mondiale. Poi potrei raccontarlo, ma non nell’immediato dopo guerra perché il Commissario per le sue caratteristiche non può camminare in una città che ha avuto 26 mila vittime per i bombardamenti. Vorrei raccontare di nuovo un Paese ottimista, in crescita, disperato ma pieno di speranza e questo corrisponde un po’ all’Italia degli Anni Cinquanta. Tra l’altro sono molto interessato a Marta, alla bambina che sarebbe adolescente negli anni Cinquanta”. De Giovanni ha lasciato aperta la possibilità di un ritorno di Ricciardi in un’epoca successiva, con un focus sulla figlia Marta, ormai adolescente. “Sì, esatto. Certamente voglio raccontare Marta e lo voglio fare nei primi Anni Sessanta. Potrei scrivere un libro che faccia un po’ da ponte. Ma vediamo, nel 2025 non ci sarà nessun Ricciardi. Se tornerà non sarà prima del 2026”.
L’evoluzione di un personaggio e la sua influenza sulla serie
In quasi vent’anni, dal 2006, quando ha fatto la sua prima apparizione, il Commissario Ricciardi ha subito un’evoluzione significativa. De Giovanni ha spiegato che “In 18 anni è molto cambiato”. Lo scrittore ha sempre pensato alla seconda guerra mondiale come a un limite del racconto di Ricciardi. “Innanzitutto la storia del Commissario è il racconto degli Anni Trenta che sono stati anche anni di grande fermento, ottimismo, dignità e io ho voluto raccontarli così. Arrivare alla guerra erano le colonne d’Ercole. Volevo fermarmi al ’34, poi ho deciso di continuare, sono passato al ’39, fino a Volver che si svolge nel luglio del ’40”. La scelta di ambientate la trilogia del tango nell’Italia del 1939-40 è stata dettata da una serie di fattori, tra cui il desiderio di raccontare un’epoca di grande fermento e di cambiamento, e la volontà di esplorare la figura di Ricciardi in un contesto storico che lo ha profondamente segnato. “Il tango mi sembrava un’opportuna continuità rispetto alla parte musicale della serie di Ricciardi e devo dire che è stato molto soddisfacente”.
Il futuro di De Giovanni: nuovi progetti e serie tv
De Giovanni, autore bestseller di fortunatissime serie, come “I Bastardi di Pizzofalcone”, “Mina Settembre” e “Sara”, non smette mai di stupire. “Hanno finito di girare la serie da Sara che andrà in onda su Netflix a primavera, con Teresa Saponangelo e Claudia Gerini. Ho visto la prima puntata e sono ammirato. Sono molto critico nei confronti delle serie televisive tratte dai miei libri, però questa è bellissima. Non vedo l’ora di vederla tutta”. Lo scrittore ha anche rivelato che sta lavorando a un nuovo romanzo, che non fa parte di nessuna delle sue serie. “Poi scriverò un romanzo, a inizio anno, per Mondadori che non appartiene alle serie. Sarà una storia d’amore, non c’è il giallo. Potrebbe uscire a febbraio-marzo 2025. È ambientato in una grande città che potrebbe essere una qualsiasi metropoli e c’entra Catullo”. De Giovanni, tradotto in tutto il mondo, continua a esplorare nuovi orizzonti narrativi, con un occhio sempre attento al passato e al presente, e con una passione per la scrittura che non conosce confini.
Il tango come elemento di continuità
La scelta del tango come tema della trilogia è stata dettata da una serie di fattori. “Innanzitutto perché la cantante Livia è andata in Argentina. Poi perché tra il tango e la canzone napoletana ci sono dei legami fortissimi in termini di tematiche e di modalità della musica. Il tango mi sembrava un’opportuna continuità rispetto alla parte musicale della serie di Ricciardi e devo dire che è stato molto soddisfacente”. Il tango, con le sue atmosfere malinconiche e passionali, si è rivelato un elemento di continuità con la serie di Ricciardi, che ha sempre avuto una forte componente musicale. De Giovanni ha saputo sfruttare al meglio questo elemento, creando un’atmosfera unica e coinvolgente. “Hanno appena finito di girare la terza serie di Ricciardi che andrà in onda credo a febbraio-marzo 2025 su Rai1”.
L’influenza di Catullo nel nuovo romanzo
De Giovanni ha rivelato che sta lavorando a un nuovo romanzo, che non fa parte di nessuna delle sue serie. “Poi scriverò un romanzo, a inizio anno, per Mondadori che non appartiene alle serie. Sarà una storia d’amore, non c’è il giallo. Potrebbe uscire a febbraio-marzo 2025. È ambientato in una grande città che potrebbe essere una qualsiasi metropoli e c’entra Catullo”. Il nuovo romanzo, ambientato in una grande città, sarà una storia d’amore senza giallo. L’influenza di Catullo, poeta romano noto per le sue liriche d’amore, è un elemento che aggiunge un tocco di mistero e di fascino al nuovo progetto di De Giovanni. Lo scrittore, tradotto in tutto il mondo, continua a esplorare nuovi orizzonti narrativi, con un occhio sempre attento al passato e al presente, e con una passione per la scrittura che non conosce confini.
Il futuro del Commissario Ricciardi
Il futuro del Commissario Ricciardi è incerto, ma la sua storia è destinata a continuare in qualche modo. De Giovanni ha lasciato aperta la possibilità di un ritorno del personaggio in un’epoca successiva, con un focus sulla figlia Marta e un’Italia in crescita e piena di speranza. La scelta di non riportare Ricciardi nell’immediato dopoguerra è comprensibile, visto il contesto storico e le caratteristiche del personaggio. La sua storia, però, è destinata a proseguire, in una forma o nell’altra, con un occhio al passato e un sguardo al futuro.