Condanna e richiesta di esecuzione
La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha lanciato una dura condanna contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa. Durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie, Khamenei ha affermato che Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra.
“Il nemico ‘stupido’ (Israele) pensa che il bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano sia una vittoria, ma è solo un crimine di guerra”, ha dichiarato Khamenei, aggiungendo che Israele “non ha mai ottenuto e non otterrà mai alcuna vittoria”.
La resistenza contro Israele e gli Stati Uniti
Khamenei ha ribadito la sua convinzione che la resistenza alla fine sconfiggerà Israele e gli Stati Uniti. “Lo spirito e le capacità dei Basij, che emergono nei membri del fronte della Resistenza e in alcuni Paesi, sconfiggeranno sicuramente le potenze arroganti, gli Stati Uniti e l’Occidente e il regime sionista”, ha affermato.
“Tale spirito annienterà sicuramente il regime sionista un giorno”, ha concluso Khamenei.
Contesto geopolitico
Le dichiarazioni di Khamenei si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra Iran e Israele. Il mandato di arresto della CPI, emesso per presunti crimini di guerra commessi durante l’operazione “Piombo fuso” del 2008-2009 a Gaza, ha ulteriormente acuito le tensioni tra i due Paesi.
L’Iran ha sempre sostenuto i gruppi armati palestinesi e libanesi che si oppongono a Israele, e le dichiarazioni di Khamenei confermano l’intenzione di Teheran di continuare a sostenere la resistenza contro lo Stato ebraico.
Un linguaggio di odio e di violenza
Le dichiarazioni di Khamenei sono estremamente gravi e rappresentano un’escalation del conflitto tra Iran e Israele. La richiesta di esecuzione per crimini di guerra è un linguaggio di odio e di violenza che non contribuisce al dialogo o alla pace. È importante ricordare che la CPI è un’istituzione internazionale che ha il compito di perseguire i crimini di guerra e contro l’umanità, e che le sue decisioni devono essere rispettate.