La decisione di Caffo
Il filosofo Leonardo Caffo ha annunciato il suo ritiro dalla fiera Più Libri Più Liberi di Roma, in seguito alle polemiche online suscitate dalla sua partecipazione. In un post sui social media, Caffo ha spiegato la sua decisione affermando che se la sua sola presenza “rovina una fiera così importante”, allora è necessario “fare un passo indietro”. Il filosofo ha anche chiesto scusa a coloro a cui ha arrecato fastidio e ha espresso la speranza di poter tornare a fare cultura insieme “in un modo libero e rispettoso”.
Caffo è attualmente sotto processo per maltrattamenti e lesioni alla sua ex compagna. La sua partecipazione alla fiera ha suscitato polemiche da parte di alcuni, che hanno ritenuto inopportuno la sua presenza in un evento dedicato alla cultura e alla libertà di espressione.
“Se la mia sola presenza rovina una fiera così importante, per la cultura italiana e dedicata a un così alto ideale, credo sia necessario come intellettuale fare un passo indietro. Chiedo scusa a tutte coloro a cui ho arrecato fastidio e spero un giorno di poter tornare a fare cultura insieme in un modo libero e rispettoso, augurandomi un giusto corso delle cose”, ha scritto Caffo.
La risposta di Chiara Valerio
La curatrice del programma della fiera, Chiara Valerio, ha risposto alla decisione di Caffo con un post sui social media, in cui ha ribadito la validità dell’invito e la libertà di dialogo e dissenso della fiera. Valerio ha spiegato che, in assenza di Caffo, sarà lei stessa a parlare di “Anarchia”, il saggio del filosofo pubblicato dall’editore Raffaello Cortina.
“Rispetto la decisione di Leonardo Caffo di non partecipare a Più Libri Più Liberi. L’invito rimane valido, e lo spazio disponibile, dunque sarò io stessa, in assenza di Caffo, a parlare di Anarchia, il suo saggio pubblicato dall’editore Raffaello Cortina”, ha scritto Valerio.
La curatrice ha poi aggiunto che il tema di quest’anno, “La misura del mondo”, è stato pensato per promuovere un dibattito sulle guerre e sulle espressioni dei corpi e dei pensieri. “La guerra e l’esclusione di certi corpi rendono impossibile una misura che sia adatta a ciò che è umano”, ha spiegato Valerio.
“Riguardo la presunzione di innocenza e il diritto di parola, come dice la Costituzione Italiana Leonardo Caffo è, ad oggi, incensurato. La fiera si chiama Più Libri Più Liberi e il programma, che è online da mercoledì, vive di questa libertà di dialogo e dissenso. Capire e giudicare non sono sinonimi. Lo spazio pubblico, e una fiera lo è, è il luogo dove si discutono temi importanti e controversi come la violenza, la sua diffusione e i suoi metodi”, ha concluso Valerio.
Le riflessioni di Caffo
In un’ulteriore dichiarazione, Caffo ha espresso le sue riflessioni sulla presunzione di innocenza e sul diritto di parola. Il filosofo ha sottolineato che, pur essendo incensurato, si sente negato il diritto di parola.
“Sulla presunzione di innocenza ho poco da dire, perché a queste cose pensa la costituzione italiana. Tuttavia credo anche, lavorando con il carcere da tanto tempo, che anche chi sbaglia possa avere diritto di parola. Diritto che io, attualmente incensurato, mi vedo negato: sarà mia cura comunque, ora e sempre, e a prescindere da tutto, non recare nessun danno a questioni fondamentali per il progresso morale di questa nostra società. Buona manifestazione a tutte e tutti, Leonardo Caffo”, ha concluso Caffo.
Un dibattito complesso
La vicenda di Leonardo Caffo e la sua decisione di ritirarsi da Più Libri Più Liberi solleva un dibattito complesso sulla presunzione di innocenza, il diritto di parola e il ruolo della cultura nella società. È importante ricordare che Caffo è sotto processo per accuse gravi e che il suo caso è ancora in corso. Tuttavia, è anche importante riflettere sul ruolo della cultura nel promuovere il dialogo e il confronto, anche su temi controversi. La fiera Più Libri Più Liberi si presenta come un luogo di libertà di espressione e di confronto, e la decisione di Caffo di ritirarsi solleva interrogativi sul ruolo della cultura nel promuovere la giustizia e il rispetto dei diritti umani.