Medihospes si ritira dall’Albania
L’ente ‘Medihospes’, responsabile della gestione dei Centri italiani in Albania per il rimpatrio dei migranti, ha annunciato la partenza di tutto il suo personale da Schengjin e Gjader entro il fine settimana. La decisione, che non prevede ricambi, ha sollevato preoccupazioni sulla gestione dei centri e sulla sorte dei migranti ospitati.
Il Viminale: i centri rimangono operativi
Il Viminale ha rassicurato che i centri resteranno comunque operativi, pur con un personale ridotto e variabile in base alle esigenze del momento. Fonti del ministero dell’Interno hanno precisato che la gestione del personale sarà adattata alle necessità contingenti.
Il ruolo del personale medico
La Federazione degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri ha rilasciato una mozione in cui si precisa che la selezione dei migranti non è compito del personale medico. Il loro unico obiettivo è quello di curare i pazienti senza alcuna discriminazione.
Reazioni politiche
Il Segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha definito la situazione un "fallimento epocale" del governo. La decisione di ‘Medihospes’ e le dichiarazioni del Viminale hanno suscitato un acceso dibattito politico sul futuro dei centri e sulla gestione dei migranti in Albania.
La necessità di chiarezza
La situazione in Albania solleva importanti questioni sulla gestione dei migranti e sul ruolo del personale medico. È fondamentale garantire che i centri rimangano operativi e che i migranti ricevano le cure necessarie, senza discriminazioni. Il governo dovrebbe fornire un quadro chiaro e trasparente sulla gestione dei centri e sulle future strategie per affrontare la crisi migratoria.