Un’eredità di bellezza: l’addio a Gianfranco Mariotti
Pesaro si è riunita per dare l’ultimo saluto a Gianfranco Mariotti, il padre del Rossini Opera Festival (Rof), ex storico sovrintendente e presidente onorario del festival, scomparso a 91 anni lo scorso 20 novembre. Le esequie si sono svolte in un clima di commozione e riconoscenza per l’uomo che ha dedicato la sua vita alla cultura e alla musica, plasmando la città e il festival con la sua visione lungimirante.
Il sindaco Andrea Biancani e il vicesindaco Daniele Vimini, anche presidente del Rof, hanno ricordato con commozione la figura di Mariotti, sottolineando il suo ruolo fondamentale nella creazione e nello sviluppo del festival, che ha portato Pesaro a diventare un punto di riferimento internazionale per la musica di Rossini.
Il miracolo del Rof: un’eredità mondiale
“Gianfranco Mariotti – ha detto il sindaco Biancani – un uomo eccezionale, lungimirante e dalla mente sopraffina, a cui ero legato da un rapporto di stima e fiducia e con il quale intrattenevo un costante e piacevole contatto. La sua cifra culturale ha plasmato la nostra città nel corso degli ultimi decenni e Pesaro, tutta Italia e il mondo devono a lui tantissimo per il miracolo di bellezza che è riuscito a costruire attorno al Rossini Opera Festival.”
Il sindaco ha poi sottolineato come il conferimento a Pesaro del titolo di Capitale italiana della cultura sia in gran parte dovuto al lavoro di Mariotti, che ha saputo costruire nel corso degli anni una solida base culturale per la città. “Il conferimento che celebriamo quest’anno di Capitale italiana della cultura, – ha osservato Biancani – è dovuto molto al lavoro costruito nel corso degli anni, con fatica e passione da Gianfranco, che ci ha lasciato un’eredità di caratura mondiale, quella del Rof – di cui non saremo mai abbastanza riconoscenti ma che ci impegneremo, negli anni, con il suo esempio e modello, a promuovere e custodire come siamo abituati a fare con i doni preziosi.”
Una vita dedicata alla cultura e alla musica
Il vicesindaco Vimini ha ricordato la vita di Mariotti come una vita dedicata al lavoro e alla passione per la cultura e la musica. “Tenere il commiato per Gianfranco Mariotti, in occasione di Santa Cecilia, patrona della musica, dei musicisti e dei cantanti, – ha detto il vice sindaco Vimini – rende ancora più universale quel senso di gratitudine che dobbiamo alla sua figura e alla visione lungimirante che è stato capace di diffondere a Pesaro, in Italia e nel mondo. Una vita, quella di Gianfranco, fatta di sacrifici per la sua professione, portata avanti al fianco dei pazienti e assieme al resto dell’attività politica e culturale di cui faceva parte. Ha rappresentato una visione alta delle intuizioni, come quella del Rof, che ha saputo alimentare e custodire.”
Un’eredità per le future generazioni
La scomparsa di Gianfranco Mariotti lascia un vuoto incolmabile nella città di Pesaro e nel mondo della cultura. Il suo lavoro e la sua visione hanno contribuito a creare un’eredità che continuerà a ispirare le future generazioni. Il Rossini Opera Festival, frutto della sua passione e del suo impegno, continuerà a essere un simbolo di bellezza e di cultura per Pesaro e per il mondo.
Un’eredità di valore per Pesaro e il mondo
La scomparsa di Gianfranco Mariotti rappresenta una grande perdita per la città di Pesaro e per il mondo della cultura. La sua visione lungimirante e il suo impegno per il Rossini Opera Festival hanno contribuito a fare di Pesaro un punto di riferimento internazionale per la musica di Rossini. La sua eredità continuerà a ispirare le future generazioni, che avranno il compito di custodire e promuovere il suo lavoro e il suo esempio.