L’arresto di Boualem Sansal
La casa editrice Neri Pozza ha espresso profonda preoccupazione per l’arresto ad Algeri dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal. La notizia è stata diffusa con un comunicato ufficiale in cui si sottolinea la mancanza di notizie sullo scrittore da alcuni giorni. Sansal, 75 anni, è un autore noto per la sua libertà di pensiero e la sua posizione contro l’integralismo religioso, che lo ha portato ad ottenere la nazionalità francese quest’anno. La casa editrice si è detta “con grande orgoglio editore italiano” di Sansal, e ha ribadito il suo impegno per la libertà di parola, condannando ogni forma di censura e unendosi alle richieste di immediata liberazione dello scrittore.
La carriera di Boualem Sansal
Boualem Sansal è nato nel 1949 in Algeria e vive a Boumerdès, nei pressi di Algeri. Ha lavorato come alto funzionario del ministero dell’Industria algerino fino al 2003, anno in cui è stato allontanato per i suoi scritti e le sue prese di posizione politiche. È un autore pluripremiato, vincitore del Prix du premier Roman e del Prix Tropiques 1999 con il suo primo romanzo “Le serment des barbares”, del Grand Prix RTL-Lire 2008 con “Le Village de l’Allemand” e del Grand Prix du roman 2015 de l’Académie française con “2084. La fine del mondo”. Nel 2014 è stato nominato per il Premio Nobel per la Letteratura. La casa editrice Neri Pozza ha pubblicato tre titoli di Sansal: “2084. La fine del mondo” (2016), “Nel nome di Allah. Origine e storia del totalitarismo islamista” (2018) e “Il treno di Erlingen” (2021). L’editore francese Gallimard ha pubblicato a gennaio 2024 “Vivre”, l’ultimo libro di Sansal, per il quale Neri Pozza è in trattativa per la pubblicazione in Italia.
L’importanza della libertà di espressione
L’arresto di Boualem Sansal è un grave atto di repressione della libertà di espressione. La sua opera si caratterizza per un’acuta critica sociale e politica, in particolare nei confronti dell’integralismo religioso. La sua voce è fondamentale per il dibattito pubblico e la sua repressione è un segnale allarmante per la libertà di pensiero in Algeria e nel mondo.