Un Piano Europeo per l’Automotive?
La crisi del settore automobilistico europeo e la scadenza del 2035 per l’addio ai motori diesel e a benzina stanno mettendo in discussione il futuro dell’industria. Di fronte a questa sfida, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha proposto un piano di sostegno per l’intera filiera, che dovrebbe arrivare dall’Unione europea e non dai singoli Paesi.
Urso ha sottolineato la necessità di un piano comune per l’automotive europeo che indichi la strada da percorrere per gli investimenti e gli incentivi, con l’idea che questi ultimi debbano essere realizzati a livello europeo, in modo da essere significativi, stabili e duraturi nel tempo. Il ministro ha evidenziato la necessità di recuperare la competitività del settore, tenendo presente la situazione in Cina e negli Stati Uniti.
Stellantis: Impegno in Italia, ma con un ‘Ma’
Dalla casa italo-francese Stellantis, arriva un doppio messaggio. Da una parte, la rassicurazione che l’azienda non lascerà l’Italia, tanto meno Mirafiori e Torino. Dall’altra, la consapevolezza che se non si vendono le auto, non c’è ragione di produrle. Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa di Stellantis, ha sottolineato che la casa automobilistica produrrà solo ciò che venderà, e che si aspetta un rimbalzo del mercato con i nuovi modelli in arrivo.
Imparato ha anche annunciato che dal primo gennaio la regione Europa di Stellantis sarà gestita da Torino, un segnale della centralità del capoluogo piemontese per il gruppo. “Torino è e sarà sempre più centrale”, ha affermato il manager, rassicurando sulla presenza dell’azienda in Italia.
Le Criticità del Green Deal
Il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha criticato la politica ambientale e di sostenibilità della Ue, definendola un “sacrificio degli altri”, ovvero delle imprese e famiglie europee. Salvini ha sottolineato che le misure attuali stanno portando a licenziamenti in Europa, mentre la Cina e l’India aumentano le loro emissioni di CO2.
Il ministro ha evidenziato che il 2023 è stato l’anno record storico mondiale per le emissioni di CO2, e che l’Europa ha ridotto le sue emissioni di 200 milioni di tonnellate, mentre la Cina le ha aumentate di 460 milioni e l’India di 250 milioni. Salvini ha definito la situazione un “suicidio” e ha chiesto di fermare questa tendenza.
Un Futuro Incerto per l’Automotive
La crisi del settore automobilistico europeo è un problema complesso che richiede un approccio multiforme. La proposta di un piano di sostegno europeo è un passo positivo, ma è fondamentale che questo piano sia realmente efficace e che non si limiti a fornire un sostegno temporaneo. L’industria automobilistica europea deve affrontare la sfida della transizione verso la mobilità elettrica e la sostenibilità ambientale, ma deve farlo in modo che non si traduca in un danno economico e occupazionale per i paesi membri. L’equilibrio tra sostenibilità ambientale e competitività economica è fondamentale per garantire un futuro positivo per il settore automobilistico europeo.