L’invito di Orban e le critiche dell’Ue
L’invito del primo ministro ungherese Viktor Orban a Benjamin Netanyahu, ex premier israeliano, ha innescato una forte reazione da parte dell’Unione Europea. Un alto funzionario Ue ha affermato che, se Netanyahu si recasse in Ungheria senza essere arrestato, Budapest violerebbe i suoi obblighi legali internazionali e la posizione comune dell’Ue sulla Corte penale internazionale (CPI). La CPI ha emesso un mandato di arresto per Netanyahu per presunti crimini di guerra in Palestina, e l’Ue ha sostenuto la Corte in questa decisione.
La mossa di Orban è stata vista da molti come un atto di sfida nei confronti dell’Ue e un tentativo di ‘trollare’ la comunità internazionale, soprattutto in vista della fine della sua presidenza. Un’altra fonte diplomatica ha commentato la situazione dicendo: “Sembra che sia tornato a ‘trollare’ con la fine della presidenza in vista.”
Le possibili conseguenze per l’Ungheria
La questione è stata sollevata durante una riunione del comitato dei rappresentanti permanenti dell’Ue, che si terrà la prossima settimana. Non è ancora chiaro quali saranno le conseguenze per l’Ungheria, ma la situazione potrebbe portare a nuove tensioni tra Budapest e Bruxelles. Un diplomatico ha ammesso: “Non sono sicuro cosa possano fare gli Stati membri al riguardo.”
La questione dell’invito di Netanyahu in Ungheria si inserisce in un contesto di crescente tensione tra l’Ue e l’Ungheria, già sottoposta a procedure di infrazione per violazioni dello stato di diritto e dei valori fondamentali dell’Unione. La mossa di Orban potrebbe essere interpretata come un’ulteriore sfida al ruolo dell’Ue e alla sua capacità di imporre il rispetto delle norme internazionali.
Un’azione controproducente?
L’invito di Orban a Netanyahu, pur essendo un’azione di sfida nei confronti dell’Ue, potrebbe rivelarsi controproducente. L’Ungheria, già in conflitto con Bruxelles per questioni di stato di diritto e valori fondamentali, rischia di isolarsi ulteriormente dalla comunità internazionale. Inoltre, la mossa di Orban potrebbe rafforzare la posizione della CPI e dell’Ue, che potrebbero intensificare le pressioni su Israele per collaborare con la Corte.